«La Dichiarazione universale dei diritti umani afferma che tutti nasciamo liberi. Gli Stati europei l’hanno firmata ma non ci hanno creduto neanche per un istante. Altrimenti oggi non ci sarebbero così tanti uomini in catene», denuncia la filosofa ungherese Ágnes Heller

«L’Europa del fanatismo nazionalista e l’Europa dell’universalismo umanista sono la medesima Europa. L’Europa è l’incarnazione di un paradosso». Le molteplici contraddizioni alla base della formazione dell’Unione europea, unitamente ai possibili percorsi per giungere a un suo compiuto sviluppo, rappresentano il filo conduttore del recente saggio Paradosso Europa (Castelvecchi) della filosofa ungherese Ágnes Heller. Classe 1929, fra le più significative voci della filosofia del Novecento, allieva e assistente di György Lukács, massimo esponente della Scuola di Budapest, la Heller ha attraversato tutta intera la temperie filosofica e politica del secolo scorso, vivendo in prima persona l’orrore del nazismo, riuscendo a reagire con lucidità speculativa e coinvolgimento intellettuale. Fra ristampe e suoi nuovi libri di recente uscita vanno ricordati almeno Breve storia della mia filosofia (2016) e La memoria autobiografica, Teoria dei sentimenti, Solo se sono libera e La dignità dell’opera d’arte (2017), pubblicati in Italia da Castelvecchi.

Professoressa Heller perché l’identità europea le appare paradossale?

Il paradosso riguarda principalmente la storia europea. Gli europei hanno inventato il concetto di umanesimo e di diritti umani come li conosciamo oggi ma la stessa Europa ha prodotto anche regimi totalitari come il nazismo e il bolscevismo. Questo è il paradosso: da una parte, gli europei hanno sviluppato l’idea che tutti gli esseri umani sono ugualmente nati liberi mentre, dall’altra, la medesima Europa ha generato una serie di dittature.
L’Europa rischia di diventare una fortezza che respinge i migranti, cosa ne pensa?
L’attrito con l’altro dipende in prima battuta dalle scelte dei cittadini dei diversi Stati europei. Se guardiamo la questione dal punto di vista dei diritti umani bisogna dire che siamo tutti ugualmente nati esseri umani e quindi, in quanto parte di questa umanità, bisognerebbe permettere l’accesso agli immigrati. Ma allo stesso tempo, i cittadini hanno anche il diritto di decidere con chi vogliono convivere. Queste due serie di ragioni non si possono cancellare.

Quali problemi ha generato la mancanza di una Costituzione europea?

Credo che i francesi…

L’intervista di Orlando Trinchi alla filosofa Agnes Heller prosegue su Left in edicola


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