Angelo Fiocchi, operaio dell'Alfa Romeo, deportato ad Auschwitz nel 1944 dopo uno sciopero generale. Morto nel 1945. Questa la triste biografia, leggibile sulla pietra d'inciampo in via Lombardia 65 a Milano, sfregiata il 23 gennaio da alcuni vandali. Per la seconda volta in due anni. Il giorno successivo - siamo ad Arezzo - viene presa di mira la stele che commemora l'Olocausto, posizionata all'interno del cimitero locale. Strappata e la lanciata a terra. Simili sfregi erano già accaduti in passato in quello stesso luogo, nel 2007. Ma questi due casi di attualità sono solo gli ultimi episodi di vandalismo antisemita in Italia. Andiamo per ordine, citandone alcuni. Gennaio 2014, è il 25, quarantotto ore prima della Giornata della memoria: tre pacchi con all'interno altrettante teste di maiale vengono spedite alla sinagoga di Roma, alla sede dell'Ambasciata israeliana e al Museo della storia a Trastevere, dove è in corso una mostra sulla Shoah. Pochi giorni dopo viene identificato il mittente: è Ernesto Moroni, 29 anni, militante di Forza nuova. Contemporaneamente alla spedizione - egregiamente firmata “Giovanni Preziosi”, ministro fascista sottoscrittore del Manifesto della razza -, a Piazza Sempione nel III municipio di Roma compare la scritta: «27.01 Olocausto bugia». Luglio 2014, siamo a Fiuggi. Il 14, nel giorno della presa della Bastiglia, alcuni vandali distruggono il librone totem in via del Macello, a ridosso del medievale quartiere ebraico. Libro più fotografato di Fiuggi, illustrava la storia della comunità ebraica. Febbraio 2016: il 21, l'Osservatorio antisemitismo segnala atti vandalici nel cimitero ebraico di Musocco a Milano. Un testimone dichiara: «Ho notato al campo nove che sulla tomba c’erano accatastate una Menorah (il tipico candelabro a sette bracci simbolo della religione ebraica, ndr), un vaso di metallo dorato e altre Menoroth. La grande Menorah sembrava estirpata dalla tomba. Al campo a due tombe sono stati sottratti i due Magen David (le stelle a di David a sei punte, ndr) posti in cima ai monumenti ed alla tomba di fianco è stata rotta una Menorah e quella di fianco ancora porta il segno di una Menorah asportata. E così via, parecchie tombe del campo tre che ho percorso per cercare i miei due Magen vicine presentavano danneggiamenti vari». Maggio 2017, Milano: il primo del mese viene distrutta la targa dedicata al premio Nobel per la pace Yithazak Rabin. L'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi), dichiara: «Profonda indignazione e ferma condanna per l'odioso oltraggio antisemita». La targa era stata collocata pochi giorni prima nei giardini di Piazza Tripoli, intitolati al Primo ministro israeliano. Novembre 2017, Pesaro. Nel comune marchigiano è Anna Frank - da poco presa di mira dagli Irriducibili, ultras della Lazio - ad essere attaccata. Più precisamente, la scuola che porta il suo nome: compare infatti sul cartello una svastica nera, accompagnata da un «Vietato introdurre ebrei», e la stella di David. Per non parlare degli episodi di vandalismo antisemiti nel cyberspazio, poi. Quelli non possono essere elencati - purtroppo - qui, in poche righe. Al tema della Memoria, abbiamo dedicato la cover story del numero 4/2018 del nostro settimanale, LA MEMORIA È UNA CONQUISTA COLLETTIVA, in edicola a partire da venerdì 26 gennaio

Angelo Fiocchi, operaio dell’Alfa Romeo, deportato ad Auschwitz nel 1944 dopo uno sciopero generale. Morto nel 1945. Questa la triste biografia, leggibile sulla pietra d’inciampo in via Lombardia 65 a Milano, sfregiata il 23 gennaio da alcuni vandali. Per la seconda volta in due anni.

Il giorno successivo – siamo ad Arezzo – viene presa di mira la stele che commemora l’Olocausto, posizionata all’interno del cimitero locale. Strappata e la lanciata a terra. Simili sfregi erano già accaduti in passato in quello stesso luogo, nel 2007.

Ma questi due casi di attualità sono solo gli ultimi episodi di vandalismo antisemita in Italia. Andiamo per ordine, citandone alcuni.

Gennaio 2014, è il 25, quarantotto ore prima della Giornata della memoria: tre pacchi con all’interno altrettante teste di maiale vengono spedite alla sinagoga di Roma, alla sede dell’Ambasciata israeliana e al Museo della storia a Trastevere, dove è in corso una mostra sulla Shoah. Pochi giorni dopo viene identificato il mittente: è Ernesto Moroni, 29 anni, militante di Forza nuova. Contemporaneamente alla spedizione – egregiamente firmata “Giovanni Preziosi”, ministro fascista sottoscrittore del Manifesto della razza -, a Piazza Sempione nel III municipio di Roma compare la scritta: «27.01 Olocausto bugia».

Luglio 2014, siamo a Fiuggi. Il 14, nel giorno della presa della Bastiglia, alcuni vandali distruggono il librone totem in via del Macello, a ridosso del medievale quartiere ebraico. Libro più fotografato di Fiuggi, illustrava la storia della comunità ebraica.

Febbraio 2016: il 21, l’Osservatorio antisemitismo segnala atti vandalici nel cimitero ebraico di Musocco a Milano. Un testimone dichiara: «Ho notato al campo nove che sulla tomba c’erano accatastate una Menorah (il tipico candelabro a sette bracci simbolo della religione ebraica, ndr), un vaso di metallo dorato e altre Menoroth. La grande Menorah sembrava estirpata dalla tomba. Al campo a due tombe sono stati sottratti i due Magen David (le stelle a di David a sei punte, ndr) posti in cima ai monumenti ed alla tomba di fianco è stata rotta una Menorah e quella di fianco ancora porta il segno di una Menorah asportata. E così via, parecchie tombe del campo tre che ho percorso per cercare i miei due Magen vicine presentavano danneggiamenti vari».

Maggio 2017, Milano: il primo del mese viene distrutta la targa dedicata al premio Nobel per la pace Yithazak Rabin. L’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), dichiara: «Profonda indignazione e ferma condanna per l’odioso oltraggio antisemita». La targa era stata collocata pochi giorni prima nei giardini di Piazza Tripoli, intitolati al Primo ministro israeliano.

Novembre 2017, Pesaro. Nel comune marchigiano è Anna Frank – da poco presa di mira dagli Irriducibili, ultras della Lazio – ad essere attaccata. Più precisamente, la scuola che porta il suo nome: compare infatti sul cartello una svastica nera, accompagnata da un «Vietato introdurre ebrei», e la stella di David.

Per non parlare degli episodi di vandalismo antisemiti nel cyberspazio, poi. Quelli non possono essere elencati – purtroppo – qui, in poche righe.

Al tema della Memoria, abbiamo dedicato la cover story del numero 4/2018 del nostro settimanale, LA MEMORIA È UNA CONQUISTA COLLETTIVA, in edicola a partire da venerdì 26 gennaio