L’Anagrafe antifascista istituita dal Comune di Stazzema e dal Parco nazionale della pace, ha preso il via registrando oltre 13mila adesioni in poche ore sul sito anagrafeantifascista.it.
Come è noto, a Sant’Anna di Stazzema (Lucca) fu commesso uno dei crimini più vigliacchi perpetrati dalle SS naziste e dai collaborazionisti fascisti nei confronti della popolazione civile italiana tra il 1943 e il 1945. All’alba del 12 agosto 1944 fino al pomeriggio, la 16. SS-panzergrenadier-division reichsführer SS, comandata dal generale Max Simon, e la 36ª brigata Mussolini, i cui militi erano travestiti con divise tedesche, fucilarono 560 persone, tra cui 130 bambini. È dunque molto più che simbolica l’istituzione dell’Anagrafe antifascista in difesa dei valori della Costituzione, la cui proposta era stata lanciata dal sindaco Maurizio Verona, a settanta anni dalla entrata in vigore della Carta (1 gennaio 1948).
«L’obiettivo è diventare il comune più grande d’Italia» aveva detto Verona, intervistato da TgRegione.it. Questa iniziativa arriva peraltro nel momento in cui si diffondono sempre più episodi di intolleranza, di razzismo, di discriminazione, oltre alla rievocazione del Ventennio persino nella scuola pubblica a opera di movimenti neofascisti “giovanili” (vedi Left del 16 dicembre 2017) nel solco dei totalitarismi dello scorso secolo, che fecero della violenza lo strumento di affermazione contro oppositori politici, minoranze etniche e religiose. Per entrare a far parte del Comune virtuale antifascista basta sottoscrivere un form on line.
«Il nostro riferimento è la nostra Costituzione – dice ancora il sindaco Verona -, i cui valori da tempo abbiamo espresso e recepito nel nostro statuto comunale con un riferimento chiaro a questi principi che devono e sono di tutti coloro che si riconoscono nella nostra democrazia. Da anni parliamo ai giovani sulla necessità di ricordare per costruire un mondo in cui non si ripresentino i totalitarismi. Lo facciamo nel Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema che è un luogo di dialogo, di incontro e di confronto e non di scontro».
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