Con la legge n. 92/2004 è stato fissato al 10 febbraio di ogni anno il Giorno del ricordo «in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale». La stessa ricorrenza è l’occasione per la «concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati». La data è stata scelta nell’anniversario della sottoscrizione del Trattato di pace con cui l’Italia regolò i suoi conti e concluse le vertenze aperte con la Seconda Guerra mondiale, specialmente riguardo alla Jugoslavia ed ai confini orientali. Non è stata una scelta casuale quella dei firmatari della proposta di legge: i deputati Roberto Menia, Gianfranco Fini, Mirko Tremaglia, Giuseppe Tatarella e Maurizio Gasparri, tutti di Alleanza nazionale, ex missini o fascisti repubblichini. In quanto tale, ogni anno il 10 febbraio dovrebbe essere un anniversario di festa. Al contrario, lo Stato italiano - sotto il governo Berlusconi - lo ha reso per legge una data per tutte le recriminazioni allo scopo di recriminare sullo stesso Trattato. Per approfondire, le FAQ di diecifebbraio.info sul Giorno del ricordo, e il dossier sulle foto fake Di fatto la legge ha scambiato aggrediti ed aggressori della II Guerra mondiale e delegittimato i confini riconosciuti internazionalmente. Insomma un'operazione di pura manipolazione della storia. E anche di strisciante negazionismo. Se pensiamo alla vicinanza temporale con il Giorno della memoria delle vittime dell'Olocausto nazista e alla parola “ricordo”, l'operazione politica appare un evidente tentativo di sminuire il senso della Shoah e le responsabilità dell'Italia fascista di Mussolini che attraverso le leggi razziali “alimentò” lo sterminio pianificato dalla Germania di Hitler. Ogni anno, puntualmente, per sostenere questo impianto manipolatorio spuntano non solo nel web e sui social ma anche in tv sui canali nazionali Rai immagini che dovrebbero testimoniare l'orrore delle foibe. Peccato che siano tutte false come è stato ampiamente dimostrato. Per approfondire, i dossier di Wu Ming sui falsi fotografici qui e sul Giorno del ricordo Nonostante le smentite, fascisti di ieri e di oggi continuano imperterriti a mostrare le stesse foto per raccontare la "loro" storia. Ve ne mostriamo alcune qui di seguito, tratte dal blog dei Wu Ming, affinché possiate riconoscerle:  

Con la legge n. 92/2004 è stato fissato al 10 febbraio di ogni anno il Giorno del ricordo «in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale». La stessa ricorrenza è l’occasione per la «concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati». La data è stata scelta nell’anniversario della sottoscrizione del Trattato di pace con cui l’Italia regolò i suoi conti e concluse le vertenze aperte con la Seconda Guerra mondiale, specialmente riguardo alla Jugoslavia ed ai confini orientali. Non è stata una scelta casuale quella dei firmatari della proposta di legge: i deputati Roberto Menia, Gianfranco Fini, Mirko Tremaglia, Giuseppe Tatarella e Maurizio Gasparri, tutti di Alleanza nazionale, ex missini o fascisti repubblichini. In quanto tale, ogni anno il 10 febbraio dovrebbe essere un anniversario di festa. Al contrario, lo Stato italiano – sotto il governo Berlusconi – lo ha reso per legge una data per tutte le recriminazioni allo scopo di recriminare sullo stesso Trattato.

Per approfondire, le FAQ di diecifebbraio.info sul Giorno del ricordo, e il dossier sulle foto fake

Di fatto la legge ha scambiato aggrediti ed aggressori della II Guerra mondiale e delegittimato i confini riconosciuti internazionalmente. Insomma un’operazione di pura manipolazione della storia. E anche di strisciante negazionismo. Se pensiamo alla vicinanza temporale con il Giorno della memoria delle vittime dell’Olocausto nazista e alla parola “ricordo”, l’operazione politica appare un evidente tentativo di sminuire il senso della Shoah e le responsabilità dell’Italia fascista di Mussolini che attraverso le leggi razziali “alimentò” lo sterminio pianificato dalla Germania di Hitler.

Ogni anno, puntualmente, per sostenere questo impianto manipolatorio spuntano non solo nel web e sui social ma anche in tv sui canali nazionali Rai immagini che dovrebbero testimoniare l’orrore delle foibe. Peccato che siano tutte false come è stato ampiamente dimostrato.

Per approfondire, i dossier di Wu Ming sui falsi fotografici qui e sul Giorno del ricordo

Nonostante le smentite, fascisti di ieri e di oggi continuano imperterriti a mostrare le stesse foto per raccontare la “loro” storia.

Ve ne mostriamo alcune qui di seguito, tratte dal blog dei Wu Ming, affinché possiate riconoscerle: