«Quello che è successo va condannato ma questa aggressione va avanti da tempo ed è di chiara matrice fascista» ha detto Andrea Ferroni, candidato capolista di Potere al popolo alla Camera nel collegio plurinominale dell’Umbria. Ferroni ne ha parlato nel corso di un presidio organizzato la sera del 21 febbraio in solidarietà ai due militanti della formazione di sinistra aggrediti da un gruppo di appartenenti a CasaPound la notte precedente. Al presidio hanno partecipato oltre 300 persone. «Il clima di odio scatenato sta producendo i suoi frutti avvelenati – ha aggiunto Ferroni durante il presidio – ma dinanzi all’ennesimo atto di violenza non potevamo rimanere indifferenti. Mobilitarci è un dovere civico contro chi alimenta odio e lo faremo anche con un grande manifestazione nazionale antifascista non partitica ma trasversale in programma domenica 25 a Perugia».
Abbiamo cercato di ricostruire cosa è accaduto la notte del 20 febbraio ai militanti di Potere al popolo. A Left Ferroni riferisce che, attorno alle 22:30 di martedì scorso, i due attivisti di PaP si trovavano a Ponte Felcino, periferia nord di Perugia, impegnati ad attaccare dei manifesti elettorali, quando si sono scontrati con un gruppo di quattro militanti di CasaPound. Tutto è cominciato come una zuffa, ma ha preso una piega ben più seria quando uno dei membri del gruppo di estrema destra ha tirato fuori un coltello, con cui ha colpito quattro volte uno dei due giovani di PaP mentre era a terra: due volte alle gambe e due volte alla schiena. Le ferite non sono gravi, grazie agli strati di vestiti che il ragazzo indossava.
«Non siamo nuovi a situazioni del genere, zuffe e parapiglia vari tra noi e CasaPound sono già capitate in passato. Perugia è piccola, gli spazi per attaccare i manifesti sono pochi, ed è facile che ci si incontri e ci si scontri, ma il segno è stato passato l’altra sera quando è saltato fuori il coltello. Un’aggressione del genere a Perugia non avveniva dai tempi della prima repubblica» continua Ferroni. E aggiunge: «CasaPound attacca spesso manifesti in spazi dove non è consentito. Allora noi ci siamo organizzati in diversi gruppetti per ripulire e anche attaccare i nostri manifesti dove invece è consentito. Poi, è successo quel che è successo.»
L’aggressione ai due militanti di PaP è avvenuta appena due ore dopo che a Palermo, Massimo Ursino, responsabile provinciale di Forza nuova, è stato accerchiato, legato mani e piedi, e picchiato da un gruppo di persone. Per l’aggressione ad Ursino, sono stati fermati il 21 febbraio due ragazzi, identificati grazie ai video delle telecamere. Ursino era già stato arrestato nel giugno 2005 per aver malmenato, assieme ad un complice, un cittadino di origine nigeriana ed un altro ragazzo siracusano, in una via del centro di Palermo. Ursino è poi finito di nuovo in manette nel luglio del 2006 per aver rapinato e picchiato, con la complicità di altri esponenti di Fn, due bengalesi, sempre nel centro di Palermo.
Immediata la reazione di condanna da parte della politica ad entrambi gli eventi: «Condanno la brutale aggressione di Palermo ai danni di un esponente di Forza nuova. I violenti non usino l’antifascismo per giustificare le loro azioni. L’antifascismo è una cultura di pace» ha scritto la presidente della Camera e candidata per LeU, Laura Boldrini, su Twitter.
Anche Pietro Grasso, leader di LeU e presidente del Senato, ha affidato il suo commento a Twitter: «Palermo, Perugia, Roma: l’odio politico che sta divorando il Paese ribolle da troppo tempo. Non aspettiamo oltre, non aspettiamo il morto per fermare tutto questo.»
Tornando a Perugia, l’analisi di Andrea Ferroni sul clima politico di questo momento è la seguente: «Con questa contrapposizione violenta tra estrema destra ed estrema sinistra si spiana la strada per un governo di unità nazionale del presidente. E intanto nella campagna elettorale si parla di tutto tranne che dei problemi veri, come salario minimo, Europa, lavoro. Le forze come CasaPound e Fn – continua Ferroni rispondendo a Left – non nascono dal nulla, non sono solo tollerate, ma trovano terreno fertile tra le fasce più deboli della popolazione, impoverite da anni di tagli al welfare, attuati da governi di destra come di governi che, ancora più grave in questo caso, si dichiarano di sinistra. In questo modo hanno creato un mondo in cui i penultimi sono in concorrenza con gli ultimi e la disperazione porta anche a supportare formazioni politiche dichiaratamente fasciste. Gli italiani non si sono svegliati da un giorno all’altro fascisti e razzisti», conclude il candidato di PaP.
Sabato 24 febbraio si svolgerà a Roma la manifestazione “Mai più fascismi”, promossa da oltre venti tra associazioni e partiti, come Cgil e Anpi. L’appuntamento è alle 13:30 in piazza della Repubblica, da lì il corteo si sposterà verso piazza del Popolo, dove l’arrivo è previsto per le 15.