La storia degli artisti algerini d’Italia affonda le radici nella lotta di liberazione algerina e nella costruzione dell’Algeria indipendente

Apre il 2 marzo 2018 e rimane aperta fino al 26 marzo presso Castel dell’Ovo a Napoli, la mostra “Algeria terra infinita – Nomadismo di pensiero e di cuore” con gli artisti Khaled Abdallah, Brahim Achir, Ahmed Bekhokha, Nadjia Chekoufi, Amor Dekhis, Abdelkader Houamel, Mohamed Rouhani, Smail Zizi, Artisti algerini d’Italia e Anna Shamira Minozzi unica italiana della mostra.

La storia degli artisti algerini d’Italia affonda le radici nella lotta di liberazione algerina e nella costruzione dell’Algeria indipendente. L’artista Abdelkader Houamel, a 17 anni raggiunge le fila del Fronte di liberazione nazionale (Fln), in una mano l’arma per la liberazione del paese e nell’altra il pennello d’artista. Il Fln – che aveva adottato, caso unico nei Paesi arabi, un metodo di lotta non solo con armi ma anche con l’arte, il calcio, il teatro, il cinema, ecc. – lo trasferisce a Tunisi nel 1960, dove gli organizza una mostra inaugurata anche da Franz Fanon. Nel 1961 l’Fln manda Houamel a studiare e a perfezionare la sua arte presso l’Accademia di Belle arti di Roma. Apprezzato, fra altri, da Guttuso, da allora Houamel vive fra Italia e Algeria.

Negli anni ’70, la giovane Algeria manda un folto gruppo di ragazzi a studiare arte, design e architettura in Italia, precisamente Firenze. Alcuni, finiti gli studi, tornano nel paese, altri vivono da allora in Italia. Altri ancora arrivano negli anni ’80 come Khaled Abdallah, allievo di Emilio Vedova a Venezia, con la ferma intenzione di studiare arte, aggiungendosi a questo interessante gruppo di artisti algerini d’Italia. Come anche il caso di Zizi Smail, il quale dopo gli studi ad Algeri, sceglie Carrara per specializzarsi in marmo. Scelto come migliore scultore, nel ’92, realizza a Bangkok (Thailandia) il più grande Budda in giada. Come l’operaio Mohamed Rouhani che stupisce tutti con una mostra nel ferrarese alcuni anni fa. Così Brahim Achir, Ahmed Bekhokha, Nadjia Chekoufi, Amor Dekhis, quest’ultimo anche premiato scrittore in lingua italiana, vivono la loro arte fra l’Italia, l’Algeria, diverse capitali europee e città americane, fedeli alle radici antiche e nuove.

La mostra “Algeria Terra Infinita – Nomadismo di pensiero e di cuore” è a cura di Giuseppe Ussani d’Escobar, ed è organizzata dall’Ambasciata di Algeria in Italia e da Sphaerica in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli e con il Patrocinio del Comune di Napoli.