Il sindaco di Napoli lancia il movimento DemA come soggetto politico e guarda alle elezioni europee del 2019. «Mettiamo al centro le città, le associazioni, le lotte sui territori per i beni comuni»

Da Napoli a tutta l’Italia e all’Europa. Ora è ufficiale: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris lancia la sua sfida. Un progetto nazionale ed europeo. Uno spazio trasversale e transnazionale aperto a tutti quelli che vogliono costruire un’Europa dei popoli, dei diritti e della giustizia sociale. Il primo passo è sabato 10 marzo con un incontro nel capoluogo partenopeo insieme a Varoufakis e ad altri rappresentanti di movimenti di tanti Paesi. Obiettivo: le Europee del 2019. Poi c’è la sfida nazionale: a maggio si terrà il primo congresso del suo movimento, DemA (Democrazia e Autonomia).

Sindaco, come legge questo voto?
L’esito era prevedibile. È un voto molto interessante, di protesta e di rottura, è un voto inequivocabile. Il voto del Mezzogiorno è stato contro il Pd e contro il ritorno di Berlusconi. È il voto che esprime il maggior cambiamento ed è in linea con quello che noi abbiamo già fatto a Napoli. I 5 Stelle sono stati al Sud un argine alla Lega e alla destra ma bisogna constatare che anche all’interno dei 5 Stelle spira un venticello di destra. Se escono dall’idea dell’autosufficienza, si può aprire un ragionamento con quelle forze, movimenti e persone che, anche prima sui territori, nel Paese e nelle amministrazioni hanno dimostrato a fatti e non solo a parole di coniugare la rottura del sistema con l’affidabilità di governo.

Sta per lanciare un progetto europeo con Varoufakis. Di che si tratta?
Stiamo lavorando per…

L’intervista di Steven Forti a Luigi de Magistris prosegue su Left in edicola


SOMMARIO ACQUISTA