Il rapporto del Sipri, Istituto internazionale di ricerche sulla pace, è chiaro: tra il 2013 e il 2017 è cresciuto del 10 per cento l'esportazione di armi. E la fa da padrona l'industria bellica americana

Metà delle armi americane negli ultimi cinque anni è finita in Medio Oriente. Il Sipri (Istituto internazionale di ricerche sulla pace) ha pubblicato il suo ultimo report: è cresciuto del 10 per cento tra il 2013 e il 2017 il trasferimento globale di armi rispetto ai cinque anni precedenti e continua ad aumentare. È l’America a vendere più armi di tutti: il 34 per cento delle armi vendute nel mondo arriva dagli Stati Uniti.

Il direttore del programma per le spese militari del Sipri, Aude Fleurant, ha detto che «in base agli accordi firmati durante l’amministrazione Obama, la consegna di armi tra gli anni 2013 e 2017 ha raggiunto il suo livello più alto dagli anni 90. Questi accordi e altri grandi contratti firmati nel 2017 dimostrano che gli Usa rimarranno il più grande esportatore di armi al mondo nei prossimi anni».

In Medio Oriente, dove quasi tutti i Paesi della regione sono stati coinvolti nei conflitti più sanguinosi degli ultimi anni, a fornire armi sono state America, Regno Unito e Francia. L’Arabia Saudita, uno dei più grandi importatori al mondo, compra tutte le sue armi da Europa ed America. La Russia, che rimane il secondo Paese al mondo nell’esportazione di armi, ha diminuito il volume di vendite del 7.1 per cento rispetto al 2013. Il Regno Unito arriva sesto nella classifica delle esportazioni. Prima ci sono Francia, Germania e Cina. Israele, che ha aumentato i suoi import del 125 per cento, come dimostra il report Sipri, ottiene le armi da America, Germania e Italia.