Vittorio Foa diceva di lei che faceva politica con la poesia. E non a caso si intitola “La corsara” il libro che Sandra Petrignani ha dedicato alla scrittrice. La racconta così: «Battagliera in Parlamento, minimalista in letteratura e con un grande senso di giustizia»

La storia, le passioni, la produzione letteraria, le scelte politiche di uno tra i nomi più importanti della letteratura femminile del ’900 italiano: è quanto racconta Sandra Petrignani in La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg uscito per Neri Pozza, fissando così il volto della scrittrice in quel gigantesco albero genealogico a cui appartiene la fibrillante cultura coeva.

In questo volume denso, documentatissimo, ricco di storia e di preziose informazioni, scorrono, intrecciate a doppio filo con quella della protagonista, le vite di Leone Ginzburg, Adriano Olivetti, Giulio Einaudi e i suoi consulenti più stretti come Cesare Pavese e Italo Calvino, l’altra famiglia di Ginzburg. E poi ancora Felice Balbo, Cesare Garboli, Elsa Morante, Carlo Levi solo per citarne alcuni, quelli più vicino alla Ginzburg, tutti stretti in un immenso patchwork di affetti profondi, percorsi di vita, segreti dalle forme e dai colori diversissimi.

La prima domanda, forse banale, è come nasce il titolo, che ben si addice a questo grande affresco umano, scritto con leggerezza, sensibilità e discrezione.
Non è banale affatto e conviene spiegarlo perché è un titolo che potrebbe sorprendere chi ha l’immagine stereotipata di una Natalia Ginzburg modesta, reticente, chiusa; che dice di non sapere le lingue e poi traduce Proust; che dice di non sapere nulla di politica e poi viene eletta in Parlamento, dove rivela un carattere battagliero. Tra l’altro, quel termine lo usa Cesare Garboli a cui piaceva moltissimo la scrittura giornalistico-saggistica della Ginzburg, tanto da attribuirle un piglio “piratesco” (lo dice nella prefazione ai Meridiani). Questo titolo, insomma, rappresenta una parte meno nota di Natalia, figura molto complessa e piena di sfumature, che volevo mettere in evidenza. Come meno noto è il suo sterminato saggismo.

La scrittura, per Natalia Ginzburg, ha l’aria di uno spazio vitale per raccontare ciò che ha capito di ciò che vede e sente. Romanzi, racconti, traduzioni, articoli, lavori teatrali: una fame perenne e insaziabile.
Natalia era ultima di cinque figli, si sentiva sola ed esclusa da un mondo di adulti. Scrivere è stato il suo…

Il libro di Sandra Petrignani, La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg (Neri Pozza) viene presentato il 18 marzo (ore 17) all’Auditorium di Roma per Libri come.

L’intervista di Annalina Ferrante a Sandra Petrignani prosegue su  Left in edicola


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