Il quarto mandato per il presidente russo e un'affluenza del 67,6%. Ha pesato anche l'effetto Skripal e le accuse mosse al Cremlino. Per il dissidente Navalny queste sono state “non elezioni”

Nel giorno dell’anniversario della riunificazione della Crimea, ieri, il 76,6% dei russi – l’affluenza è stata del 67,49% – ha votato per lui. Non doveva battere nessuno dei sette candidati, ma l’apatia elettorale, l’astensione alle urne e i risultati delle presidenziali raggiunti nel 2004, suo record storico. Putin oggi comincia il suo quarto mandato, che durerà fino al 2024: sarà il secondo leader russo più longevo, secondo solo a Stalin.

Il liberale Vladimir Zirinovskij ha raggiunto quasi il 7% dei voti. Il comunista Grudinin il 14% «alle elezioni più sporche mai viste», come le ha definite. Per l’ex popstar Ksenia Sobchak ha votato meno del 2% dei russi. Nella Federazione le urne sono state aperte in tutte le scuole, all’aereoporto di Domoedogo, su 38 treni in corsa da Piter alla Siberia, un voto è arrivato dalle stelle, dal cosmonauta Anton Shkaplerov sulla stazione spaziale. Alcuni seggi sono stati trasportati con l’elicottero tra i ghiacci dell’estremo nord. Quando i russi votavano in Kamchatka, al capo opposto dello stesso Paese, era ancora notte. Con 11 fusi orari, 109 milioni di elettori, oltre 100mila seggi in 85 regioni, da Kaliningrad a Vladivostock, il Paese più grande del mondo ha votato. A Mosca il conto alla rovescia è cominciato al mattino, con le ore che scorrevano all’indietro sugli schermi: “vi rimangono 12 ore per votare”. La cartina si è colorata di giallo ieri dopo le 6: metà del Paese ha già partecipato alle vybory budushego, le elezioni del futuro.

Ai seggi c’è chi è andato nudo, vestito da orso, da missile nucleare Sarmat. I video dei brogli vengono postati sul web ogni ora, dalla Cecenia al Daghestan, dove gli osservatori sono stati picchiati. Migliaia di irregolarità sono state registrate dall’ong Golos. È tutto un obman, un inganno, queste sono state ne-vybory, “non elezioni”, ha detto il blogger Aleksey Navalny. «Avevo promesso di non arrabbiarmi. Ho provato a dare voce ai cittadini, ci riproverò il prossimo anno».

Per lo scandalo del caso Skripal, il giorno dopo la vittoria, il Cremlino ha commentato così: «l’affluenza è stata più alta di quello che speravamo, del 10%, per questo noi ringraziamo la Gran Bretagna». Andrej Kondrashov, il portavoce della sua campagna ha dichiarato: «ogni volta che la Russia viene accusata di qualcosa, le persone si riuniscono intorno al centro del potere. E il centro del potere oggi è certamente Putin».