Uno sfregio alla legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza nel quarantesimo anniversario della sua entrata in vigore. Il Consiglio comunale di Verona, città in cui fino a qualche settimana fa era vicesindaco l’attuale ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, discute il 26 luglio due mozioni entrambe proposte dalla Lega Nord contro la libertà di scelta e l’autodeterminazione delle donne. La mozione n. 434 intende dare ampio spazio e finanziamenti alle associazioni cattoliche che hanno come obiettivo quello di contrastare l’aborto libero e gratuito. Vuole poi proclamare ufficialmente Verona “città a favore della vita”. La mozione n. 441 vuole sistematizzare la “sepoltura dei bambini mai nati”, anche senza il consenso della donna coinvolta. Per questo motivo l'associazione Non una dimeno su proposta del circolo di Verona ha deciso di intervenire a livello nazionale con due campagne di sostegno alla autodeterminazione della donna perché «sull'aborto la prima e ultima parola è delle donne». La prima, sui social con l’hashtag #194nonunpassoindietro è rappresentata da un tweetbombing tra le 16 e le 18 durante l'orario di discussione delle due mozioni in consiglio comunale. La seconda, in ogni momento con un mailbombing a cui chiunque può partecipare inviando sia personalmente che come movimenti e collettivi al sindaco e al consiglio comunale il testo qui di seguito: Oggetto della mail: La 194 non si tocca! Al Sindaco di Verona, Federico Sboarina al Presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio e a tutte/i le/i consigliere/i In quanto cittadina/o preoccupata/o per la deriva integralista che si sta imponendo in modo sempre più evidente a Verona, chiedo che il consiglio comunale non approvi le mozioni 434 e 441 che intendono ostacolare l’applicazione della legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza e l’autodeterminazione delle donne. La prima e l'ultima parola spetta alle donne, nessun passo indietro sulla 194! #194nonunpassoindietro Firma del collettivo o della persona Indirizzi a cui inviare la mail: [email protected][email protected][email protected]

Uno sfregio alla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza nel quarantesimo anniversario della sua entrata in vigore. Il Consiglio comunale di Verona, città in cui fino a qualche settimana fa era vicesindaco l’attuale ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, discute il 26 luglio due mozioni entrambe proposte dalla Lega Nord contro la libertà di scelta e l’autodeterminazione delle donne. La mozione n. 434 intende dare ampio spazio e finanziamenti alle associazioni cattoliche che hanno come obiettivo quello di contrastare l’aborto libero e gratuito. Vuole poi proclamare ufficialmente Verona “città a favore della vita”. La mozione n. 441 vuole sistematizzare la “sepoltura dei bambini mai nati”, anche senza il consenso della donna coinvolta. Per questo motivo l’associazione Non una dimeno su proposta del circolo di Verona ha deciso di intervenire a livello nazionale con due campagne di sostegno alla autodeterminazione della donna perché «sull’aborto la prima e ultima parola è delle donne». La prima, sui social con l’hashtag #194nonunpassoindietro è rappresentata da un tweetbombing tra le 16 e le 18 durante l’orario di discussione delle due mozioni in consiglio comunale. La seconda, in ogni momento con un mailbombing a cui chiunque può partecipare inviando sia personalmente che come movimenti e collettivi al sindaco e al consiglio comunale il testo qui di seguito:

Oggetto della mail: La 194 non si tocca!

Al Sindaco di Verona, Federico Sboarina
al Presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio
e a tutte/i le/i consigliere/i

In quanto cittadina/o preoccupata/o per la deriva integralista che si sta imponendo in modo sempre più evidente a Verona, chiedo che il consiglio comunale non approvi le mozioni 434 e 441 che intendono ostacolare l’applicazione della legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza e l’autodeterminazione delle donne. La prima e l’ultima parola spetta alle donne, nessun passo indietro sulla 194!

#194nonunpassoindietro

Firma del collettivo o della persona

Indirizzi a cui inviare la mail:
[email protected][email protected][email protected]