Il collettivo Stalker lancia per il 7 ottobre “Vuoi sposarmi? Nozze miste, combinate ad arte e con amore". Per l'incontro tra culture diverse. E perché le idee, quelle, non si possono arrestare

«Siccome l’accusa che si muove a Mimmo Lucano è quella di aver organizzato e combinato matrimoni, abbiamo deciso di fare qualcosa, perché qui c’è un problema culturale prima ancora che legale: perché il matrimonio non può essere una scelta tra due persone che vogliono essere una possibilità l’uno per l’altro? Vogliamo rendere visibile per quanto possiamo l’esperienza di Riace e celebrare questo matrimonio, che è combinazione d’amore, un amore verso la possibilità di un mondo nuovo». Lorenzo Romito si infervora. Davanti a quello che lui stesso reputa un’ingiustizia, la migliore risposta è fare in modo che tutti possano celebrare ed essere protagonisti di un «matrimonio combinato» se questo vuol dire assolvere ad un principio di umanità.

È con questo spirito che nasce l’iniziativa «Vuoi sposarmi? Nozze miste, combinate ad arte e con amore», che si terrà al MacroAsilo (via Nizza 138, Roma) domenica 7 ottobre dalle ore 12 per festeggiare un matrimonio diverso e già per questo speciale: «quello con il futuro che, a dispetto della propaganda, è già nomade e meticcio». Ad organizzarlo Atelier Riace, presidio artistico in solidarietà con il sindaco di Riace, promosso dal collettivo Stalker, «un’esperienza – racconta ancora Romito, che ne è il coordinatore – che nasce dopo la Pantera della Facoltà di Architettura e che si fonda, da oltre 20 anni, sulla pratica di camminare attraverso spazi abbandonati». La cultura e la ricerca prima di tutto, dunque. Perché «anche i margini di una città sono ricchi: se bene interrogati ci danno indizi di futuro molto più interessanti di quello che ci si aspetta». Partendo da qui, i ragazzi di Stalker portano avanti da anni esperienze di integrazione con rifugiati, a cominciare dai curdi, con i quali è nato il progetto Ararat.

E nel 2000 proprio con Ararat è stato realizzato il Tappeto Volante, una rielaborazione in corda e rame del soffitto ligneo della Cappella Palatina di Palermo, accompagnata da un viaggio sonoro alla ricerca delle origini iraniche del manufatto. Un progetto incredibile, composto da 41.472 corde di canapa con terminali in rame. E, simbolicamente, i matrimoni combinati si terranno proprio sotto il Tappeto Volante, spazio simbolo degli incroci tra culture. «Saranno matrimoni d’amore, intesi come desiderio di futuro, di risanamento di ferite, di ritorno a casa, di nostalgia, di curiosità, di ascolto, di coraggio, d’avventura». Un’iniziativa che mira, dicono ancora da Stalker, a «festeggiare l’incontro e svelare nel visibile il fantasma oscuro della paura dell’alterità, scatenando una bomba di amori matrimoniali misti». Da qui l’invito di Romito: «Invitiamo tutti a venire e proporsi per un matrimonio e unirsi per le ragioni più diverse, non necessariamente per trovare l’anima gemella, ma per sfruttare l’occasione come un’esplorazione dell’incontro con l’altro». Le idee, almeno quelle, non si possono arrestare.