Chiamiamolo, per ora, "fronte popolare democratico" adoperando le parole con cui Luigi De Magistris si rivolge a movimenti, società civile e mondi della sinistra nella prospettiva delle prossime elezioni europee. Si tratta di quella mossa che il sindaco di Napoli e presidente di DemA ha iniziato a studiare all'inizio dell'estate con una serie di incontri a cui avevamo dato il nome provvisorio - e nemmeno così entusiasmante - di quarto polo e che, prima di essere ufficializzata, ha già incassato l'attenzione da parte dei "parlamentini" di Rifondazione e Sinistra italiana. Con un appello pubblico, dunque, De Magistris annuncia: «È giunta l'ora della costruzione di un fronte popolare democratico senza confini politici predeterminati, senza recinti tradizionali. Non è un quarto polo, non si deve ricostruire il collage delle fotografie già viste e sconfitte. È il luogo questo in cui l'ingresso è vietato solo a mafiosi, corrotti, corruttori, fascisti e razzisti. Per il resto è vietato vietare». La novità potrebbe consistere nell'apertura a un campo largo per non somigliare all'ennesima sommatoria di sigle, una sorta di lista civica e di movimento, caratterizzata a sinistra, europeista ma non nel senso che Macron e Renzi attribuiscono a quella parola. «Persone che ogni giorno sono in lotta per i diritti, che lottano per la difesa dei territori dalle distruzioni ambientali e dalle opere pubbliche dannose, che resistono contro le organizzazioni criminali e contro le mafie di Stato. Organizzazioni di base, associazioni, comitati, movimenti, militanti politici, sindaci, amministratori, eletti dal popolo che provano ogni giorno, pagando anche sulla propria pelle il prezzo di ogni forma di violenza, da quella fisica a quella istituzionale, a rimuovere gli ostacoli che impediscono la realizzazione dell'uguaglianza e della giustizia» si legge nell'appello. «Siamo per un'Europa dei diritti e dei popoli, per fermare l'Europa dei fascismi, degli egoismi, delle mura e del filo spinato, per cambiare anche l'Europa delle oligarchie e delle tecnocrazie». De Magistris dà appuntamento a sabato 1 dicembre al teatro Italia a Roma per un incontro nazionale. «Per costruire una coalizione pronta per ogni sfida per realizzare libertà, uguaglianza, solidarietà e giustizia. Da qui si parte uniti per un lungo viaggio per consolidare la resistenza e per organizzare il contrattacco», conclude il sindaco di Napoli che proprio quel giorno dirà se sarà candidato in prima persona, «ma è certo che non lascerò il ruolo di sindaco. Per dire se demA ci sarà bisogna sciogliere molti nodi e se anche soltanto uno di questi nodi non si dovesse sciogliere, noi non ci saremo - precisa - le condizioni che mettiamo per esserci sono molto alte, non ci piacciono volti già visti, persone che hanno tradito, non ci interessa creare un quarto polo della sinistra. Parliamo a tutti quelli che hanno la voglia di lottare non più solo per difendere la Costituzione, ma per attuarla e per dimostrare che il laboratorio Napoli può essere un punto di riferimento per il nostro Paese e per la nostra Europa». «C'è uno spazio enorme in questo momento in Italia soprattutto in vista delle europee», commenta a caldo la consigliere comunale di demA a Napoli, Eleonora De Majo, a margine dell'evento "Municipalise Europe!". Si proverà a partire «dalla crisi dei partiti», spiega De Majo, evitando «la riproposizione del classico ceto della sinistra che è più volte fallita nel nostro Paese. Se fotografi le amministrative italiane degli ultimi tre anni scoprirai che in tutte le città medie e grandi ci sono stati esperimenti di coalizioni, liste civiche, tentativi di costruire delle piattaforme di partecipazione che hanno sempre preso risultati elettorali rilevanti». Si punta perciò a «un'alleanza delle città e degli attivisti», partendo «da Molfetta e Padova, passando per Bologna, con le città che governano - Napoli tra queste - tra le protagoniste». Con l'occasione De Magistris rassicura anche sullo stato di salute della sua maggioranza: «La maggioranza è robusta e si farà trovare pronta agli appuntamenti più importanti in cui sono assolutamente fiducioso che scriveremo un'altra grande pagina per la nostra città». Tutto ciò all'indomani della mancata seduta di Consiglio comunale che non si è potuta svolgere per la mancanza del numero legale causata dall'assenza di diversi gruppi di maggioranza. Gli appuntamenti a cui fa riferimento il sindaco sono le sedute di Consiglio del 28, 29 e 30 novembre in cui saranno in discussione il nuovo piano di riequilibrio economico e finanziario e la manovra di consolidamento dei conti. «Ci stiamo preparando bene - ha sottolineato de Magistris - e in questi giorni è in atto il secondo tempo che segue i cambiamenti in Giunta. Stiamo lavorando per costruire una maggioranza anche più forte e ho grande fiducia nei nostri consiglieri che vogliono partecipare a questa fase di consolidamento della maggioranza e dell'azione politica e amministrativa della città. Sono assolutamente tranquillo e sereno».

Chiamiamolo, per ora, “fronte popolare democratico” adoperando le parole con cui Luigi De Magistris si rivolge a movimenti, società civile e mondi della sinistra nella prospettiva delle prossime elezioni europee. Si tratta di quella mossa che il sindaco di Napoli e presidente di DemA ha iniziato a studiare all’inizio dell’estate con una serie di incontri a cui avevamo dato il nome provvisorio – e nemmeno così entusiasmante – di quarto polo e che, prima di essere ufficializzata, ha già incassato l’attenzione da parte dei “parlamentini” di Rifondazione e Sinistra italiana. Con un appello pubblico, dunque, De Magistris annuncia: «È giunta l’ora della costruzione di un fronte popolare democratico senza confini politici predeterminati, senza recinti tradizionali. Non è un quarto polo, non si deve ricostruire il collage delle fotografie già viste e sconfitte. È il luogo questo in cui l’ingresso è vietato solo a mafiosi, corrotti, corruttori, fascisti e razzisti. Per il resto è vietato vietare».

La novità potrebbe consistere nell’apertura a un campo largo per non somigliare all’ennesima sommatoria di sigle, una sorta di lista civica e di movimento, caratterizzata a sinistra, europeista ma non nel senso che Macron e Renzi attribuiscono a quella parola. «Persone che ogni giorno sono in lotta per i diritti, che lottano per la difesa dei territori dalle distruzioni ambientali e dalle opere pubbliche dannose, che resistono contro le organizzazioni criminali e contro le mafie di Stato. Organizzazioni di base, associazioni, comitati, movimenti, militanti politici, sindaci, amministratori, eletti dal popolo che provano ogni giorno, pagando anche sulla propria pelle il prezzo di ogni forma di violenza, da quella fisica a quella istituzionale, a rimuovere gli ostacoli che impediscono la realizzazione dell’uguaglianza e della giustizia» si legge nell’appello.

«Siamo per un’Europa dei diritti e dei popoli, per fermare l’Europa dei fascismi, degli egoismi, delle mura e del filo spinato, per cambiare anche l’Europa delle oligarchie e delle tecnocrazie». De Magistris dà appuntamento a sabato 1 dicembre al teatro Italia a Roma per un incontro nazionale. «Per costruire una coalizione pronta per ogni sfida per realizzare libertà, uguaglianza, solidarietà e giustizia. Da qui si parte uniti per un lungo viaggio per consolidare la resistenza e per organizzare il contrattacco», conclude il sindaco di Napoli che proprio quel giorno dirà se sarà candidato in prima persona, «ma è certo che non lascerò il ruolo di sindaco. Per dire se demA ci sarà bisogna sciogliere molti nodi e se anche soltanto uno di questi nodi non si dovesse sciogliere, noi non ci saremo – precisa – le condizioni che mettiamo per esserci sono molto alte, non ci piacciono volti già visti, persone che hanno tradito, non ci interessa creare un quarto polo della sinistra. Parliamo a tutti quelli che hanno la voglia di lottare non più solo per difendere la Costituzione, ma per attuarla e per dimostrare che il laboratorio Napoli può essere un punto di riferimento per il nostro Paese e per la nostra Europa».

«C’è uno spazio enorme in questo momento in Italia soprattutto in vista delle europee», commenta a caldo la consigliere comunale di demA a Napoli, Eleonora De Majo, a margine dell’evento “Municipalise Europe!”. Si proverà a partire «dalla crisi dei partiti», spiega De Majo, evitando «la riproposizione del classico ceto della sinistra che è più volte fallita nel nostro Paese. Se fotografi le amministrative italiane degli ultimi tre anni scoprirai che in tutte le città medie e grandi ci sono stati esperimenti di coalizioni, liste civiche, tentativi di costruire delle piattaforme di partecipazione che hanno sempre preso risultati elettorali rilevanti». Si punta perciò a «un’alleanza delle città e degli attivisti», partendo «da Molfetta e Padova, passando per Bologna, con le città che governano – Napoli tra queste – tra le protagoniste».

Con l’occasione De Magistris rassicura anche sullo stato di salute della sua maggioranza: «La maggioranza è robusta e si farà trovare pronta agli appuntamenti più importanti in cui sono assolutamente fiducioso che scriveremo un’altra grande pagina per la nostra città». Tutto ciò all’indomani della mancata seduta di Consiglio comunale che non si è potuta svolgere per la mancanza del numero legale causata dall’assenza di diversi gruppi di maggioranza. Gli appuntamenti a cui fa riferimento il sindaco sono le sedute di Consiglio del 28, 29 e 30 novembre in cui saranno in discussione il nuovo piano di riequilibrio economico e finanziario e la manovra di consolidamento dei conti. «Ci stiamo preparando bene – ha sottolineato de Magistris – e in questi giorni è in atto il secondo tempo che segue i cambiamenti in Giunta. Stiamo lavorando per costruire una maggioranza anche più forte e ho grande fiducia nei nostri consiglieri che vogliono partecipare a questa fase di consolidamento della maggioranza e dell’azione politica e amministrativa della città. Sono assolutamente tranquillo e sereno».