Quando non si hanno argomenti per contrastare una tesi, sia essa culturale, politica o anche scientifica, bisognerebbe ascoltare e cercare di comprendere. Anche se è un’operazione difficile. Forse per una mancanza di empatia, per cui non si comprende l’altro. Oppure per una intelligenza che si è perduta nel tempo, avendo chiuso gli occhi troppo frequentemente.

Già perché chiudere gli occhi è ciò che rende l’essere umano stupido. Non voler vedere è non voler pensare. Non voler affrontare la crisi e magari il giudizio degli altri. Non sopportare la solitudine perché si ha paura del rimanere isolati. Perché si ha paura del restare da soli. Allora si crede e non si pensa più.

Mi ha colpito in questi giorni un articolo che è uscito sull’edizione online del Tempo. Prendeva di mira il test ideato da Michela Murgia per l’Espresso nel quale ci sono delle domande per stabilire il livello di fascismo del lettore. Il Tempo ha pensato bene di elaborare uno “zeccometro” per misurare invece il livello di comunismo del lettore. In verità è un articolo molto interessante perché permette di leggere quelli che sono i luoghi comuni che a destra si hanno verso chi è di sinistra.

Ed è un esempio di come viene elaborata la comunicazione di destra verso i propri elettori, avendo perfettamente chiaro come vengono percepite e pensate le persone di sinistra.

Allora ecco che accanto a stupidaggini assolute che non hanno nessun valore (“Si dice ‘ministra’”) ci sono cose che hanno effettivamente un valore reale (“Accogliere tutti gli immigrati è una dimostrazione di umanità”) e altre che sono chiaramente ciò che l’elettore di destra crede che quello di sinistra pensi di lui (“Se Salvini vola nei sondaggi è perché gli italiani sono un popolo di ignoranti”). È evidente che il “test” del Tempo punta a screditare la sinistra e chi vota a sinistra e a dare al lettore di destra la tranquillità di essere nel giusto.

La cosa però è interessante perché permette di leggere qual è l’immagine che ha la sinistra oggi, essendo ridotta ai minimi termini, per non dire scomparsa.

Purtroppo molto dell’immagine screditata che ha la sinistra è dovuta a chi dovrebbe rappresentarla,  a livello politico ma soprattutto a livello culturale.

Si legge chiaramente come la persona di sinistra viene considerata spocchiosa, antipatica, saccente, che vuole sempre dare una spiegazione complicata a cose semplici; che è una persona piena di contraddizioni e al fondo anche se dice di essere onesta è uguale a tutti gli altri e cioè disonesta.

È evidente che non è quasi mai così, si tratta di una semplificazione stupida. Ma c’è un quasi.

Prendiamo un esempio recente: il tweet di Gad Lerner, storico intellettuale di sinistra e uno dei fondatori del Partito democratico, a proposito della ragazza uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma.

«Dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre quindicenne, vittima di pusher immigrati. Vicende tragiche che dovrebbero suggerirci qualcosa di più e di diverso dall’odio razziale».

Come si può cercare di dare una giustificazione al fatto che una ragazza sia stata uccisa? Il fatto che fosse drogata è forse un’attenuante?

La ragazza non è stata uccisa per odio razziale. Il motivo dell’omicidio sta nel fatto di avere una madre quindicenne? O un padre spacciatore? Cosa cavolo c’entra?

Io penso che il pensiero non detto di Gad Lerner non sia tanto il “se lo è cercata” di cui è stato accusato, ma il “era inevitabile che andasse così”.

Gad Lerner in realtà fa un discorso cattolico che è quello per cui l’essere umano è naturalmente violento e cattivo. I pusher immigrati non essendo stati educati a contenere gli istinti dall’educazione (perché immigrati) esprimono la realtà umana più nascosta che sarebbe la violenza e l’omicidio.

D’altra parte c’è il pensiero esistenzialista che dice che alcuni esseri umani sarebbero destinati irrimediabilmente al suicidio. Come nel caso Ellen West, per Binswanger era il suo destino. E come nel caso di Desirée, drogata, figlia di uno spacciatore…

In altre parole, per Gad Lerner non esiste possibilità di trasformare gli esseri umani perché avremmo un destino irrimediabilmente stabilito dal contesto familiare e sociale e a cui non ci si può ribellare in alcun modo.

Il fatto è che questo pensiero che non può essere considerato un pensiero di sinistra, viene espresso da un suo grande intellettuale!

Come può proporsi la sinistra di essere veramente trasformativa della società finché esisterà in essa il pensiero di una violenza innata e invincibile e di una natura umana immodificabile e di un destino altrettanto immutabile?

È allora ovvio che le persone comuni, che sono molto più sane e intelligenti di quello che si crede, rifuggiranno da questi pensieri dissociati e violenti.

Una ragazza di 20 anni, qualunque sia la sua condizione familiare, sociale, psichica, affettiva, economica non può e non deve essere uccisa! Non esiste giustificazione né destino!

La reazione della destra è facile ed ha un fine elettorale. Si accusano gli immigrati che sarebbero non del tutto umani, essendo questo il vero motivo della violenza. Il pensiero è lo stesso (natura umana violenta) ma si cerca di intervenire fisicamente, per bloccare la violenza pensando di averne individuato l’origine nel diverso colore della pelle o nella diversa origine che sarebbero i sintomi di una minore umanità e una maggiore animalità.

Come abbiamo visto però la reazione della “cultura” di sinistra è purtroppo molto più stupida.

Se vogliamo veramente ricostruire una sinistra vera bisogna essere puliti. Bisogna avere idee corrette sulla realtà umana. Non si può avere al fondo lo stesso pensiero sull’essere umano della destra!

I grandi intellettuali che dalle pagine di Repubblica pontificano di realtà umana e di come dovrebbe girare il mondo sono ciò che fa indigesta la politica di sinistra.

Ed è per questo che la sinistra non esiste più in questo Paese. Per colpa di intellettuali che uccidono la speranza di milioni di persone.

Allora è necessario ricostruire l’immagine della sinistra, togliendola a coloro che l’hanno sfregiata.

Perché la verità umana è l’amore per gli altri che si esprime come volere che essi realizzino se stessi avendo la certezza che ciò è possibile.

Basterebbe solo questo per creare la Sinistra.

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L'editoriale di Matteo Fago è tratto da Left in edicola dal 9 novembre 2018

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Quando non si hanno argomenti per contrastare una tesi, sia essa culturale, politica o anche scientifica, bisognerebbe ascoltare e cercare di comprendere. Anche se è un’operazione difficile. Forse per una mancanza di empatia, per cui non si comprende l’altro. Oppure per una intelligenza che si è perduta nel tempo, avendo chiuso gli occhi troppo frequentemente.

Già perché chiudere gli occhi è ciò che rende l’essere umano stupido. Non voler vedere è non voler pensare. Non voler affrontare la crisi e magari il giudizio degli altri. Non sopportare la solitudine perché si ha paura del rimanere isolati. Perché si ha paura del restare da soli. Allora si crede e non si pensa più.

Mi ha colpito in questi giorni un articolo che è uscito sull’edizione online del Tempo. Prendeva di mira il test ideato da Michela Murgia per l’Espresso nel quale ci sono delle domande per stabilire il livello di fascismo del lettore. Il Tempo ha pensato bene di elaborare uno “zeccometro” per misurare invece il livello di comunismo del lettore. In verità è un articolo molto interessante perché permette di leggere quelli che sono i luoghi comuni che a destra si hanno verso chi è di sinistra.

Ed è un esempio di come viene elaborata la comunicazione di destra verso i propri elettori, avendo perfettamente chiaro come vengono percepite e pensate le persone di sinistra.

Allora ecco che accanto a stupidaggini assolute che non hanno nessun valore (“Si dice ‘ministra’”) ci sono cose che hanno effettivamente un valore reale (“Accogliere tutti gli immigrati è una dimostrazione di umanità”) e altre che sono chiaramente ciò che l’elettore di destra crede che quello di sinistra pensi di lui (“Se Salvini vola nei sondaggi è perché gli italiani sono un popolo di ignoranti”). È evidente che il “test” del Tempo punta a screditare la sinistra e chi vota a sinistra e a dare al lettore di destra la tranquillità di essere nel giusto.

La cosa però è interessante perché permette di leggere qual è l’immagine che ha la sinistra oggi, essendo ridotta ai minimi termini, per non dire scomparsa.

Purtroppo molto dell’immagine screditata che ha la sinistra è dovuta a chi dovrebbe rappresentarla,  a livello politico ma soprattutto a livello culturale.

Si legge chiaramente come la persona di sinistra viene considerata spocchiosa, antipatica, saccente, che vuole sempre dare una spiegazione complicata a cose semplici; che è una persona piena di contraddizioni e al fondo anche se dice di essere onesta è uguale a tutti gli altri e cioè disonesta.

È evidente che non è quasi mai così, si tratta di una semplificazione stupida. Ma c’è un quasi.

Prendiamo un esempio recente: il tweet di Gad Lerner, storico intellettuale di sinistra e uno dei fondatori del Partito democratico, a proposito della ragazza uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma.

«Dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre quindicenne, vittima di pusher immigrati. Vicende tragiche che dovrebbero suggerirci qualcosa di più e di diverso dall’odio razziale».

Come si può cercare di dare una giustificazione al fatto che una ragazza sia stata uccisa? Il fatto che fosse drogata è forse un’attenuante?

La ragazza non è stata uccisa per odio razziale. Il motivo dell’omicidio sta nel fatto di avere una madre quindicenne? O un padre spacciatore? Cosa cavolo c’entra?

Io penso che il pensiero non detto di Gad Lerner non sia tanto il “se lo è cercata” di cui è stato accusato, ma il “era inevitabile che andasse così”.

Gad Lerner in realtà fa un discorso cattolico che è quello per cui l’essere umano è naturalmente violento e cattivo. I pusher immigrati non essendo stati educati a contenere gli istinti dall’educazione (perché immigrati) esprimono la realtà umana più nascosta che sarebbe la violenza e l’omicidio.

D’altra parte c’è il pensiero esistenzialista che dice che alcuni esseri umani sarebbero destinati irrimediabilmente al suicidio. Come nel caso Ellen West, per Binswanger era il suo destino. E come nel caso di Desirée, drogata, figlia di uno spacciatore…

In altre parole, per Gad Lerner non esiste possibilità di trasformare gli esseri umani perché avremmo un destino irrimediabilmente stabilito dal contesto familiare e sociale e a cui non ci si può ribellare in alcun modo.

Il fatto è che questo pensiero che non può essere considerato un pensiero di sinistra, viene espresso da un suo grande intellettuale!

Come può proporsi la sinistra di essere veramente trasformativa della società finché esisterà in essa il pensiero di una violenza innata e invincibile e di una natura umana immodificabile e di un destino altrettanto immutabile?

È allora ovvio che le persone comuni, che sono molto più sane e intelligenti di quello che si crede, rifuggiranno da questi pensieri dissociati e violenti.

Una ragazza di 20 anni, qualunque sia la sua condizione familiare, sociale, psichica, affettiva, economica non può e non deve essere uccisa! Non esiste giustificazione né destino!

La reazione della destra è facile ed ha un fine elettorale. Si accusano gli immigrati che sarebbero non del tutto umani, essendo questo il vero motivo della violenza. Il pensiero è lo stesso (natura umana violenta) ma si cerca di intervenire fisicamente, per bloccare la violenza pensando di averne individuato l’origine nel diverso colore della pelle o nella diversa origine che sarebbero i sintomi di una minore umanità e una maggiore animalità.

Come abbiamo visto però la reazione della “cultura” di sinistra è purtroppo molto più stupida.

Se vogliamo veramente ricostruire una sinistra vera bisogna essere puliti. Bisogna avere idee corrette sulla realtà umana. Non si può avere al fondo lo stesso pensiero sull’essere umano della destra!

I grandi intellettuali che dalle pagine di Repubblica pontificano di realtà umana e di come dovrebbe girare il mondo sono ciò che fa indigesta la politica di sinistra.

Ed è per questo che la sinistra non esiste più in questo Paese. Per colpa di intellettuali che uccidono la speranza di milioni di persone.

Allora è necessario ricostruire l’immagine della sinistra, togliendola a coloro che l’hanno sfregiata.

Perché la verità umana è l’amore per gli altri che si esprime come volere che essi realizzino se stessi avendo la certezza che ciò è possibile.

Basterebbe solo questo per creare la Sinistra.

L’editoriale di Matteo Fago è tratto da Left in edicola dal 9 novembre 2018


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