Nel suo libro “Sicurezza è libertà”, l’ex ministro dell’Interno candidato alle primarie Pd spiega come reagire ai populismi. E lo fa inanellando una serie di luoghi comuni e argomenti di destra. A tratti, persino comici. Abbiamo decostruito il Minniti-pensiero, punto per punto

Di solito, quando cominciamo a leggere un libro giallo, ci aspettiamo colpi di scena, rivelazioni impreviste, colpevoli scoperti all’ultima pagina. L’ultimo libro di Marco Minniti, invece, di giallo ha solo il color limone della copertina. Quanto al contenuto, le sorprese sono davvero poche, e l’esito finale più che ovvio: se fosse davvero un romanzo poliziesco, l’assassino sarebbe il prevedibilissimo maggiordomo.
«I populisti fanno finta di ascoltare», si legge nel retrocopertina, «ma tengono la gente incatenata alle proprie paure. La sinistra ascolta per liberare». Una presentazione invitante, che però non descrive affatto il contenuto del libro: nelle pagine di Sicurezza è libertà – questo il titolo del volumetto edito da Rizzoli – si trova solo un lungo elenco di luoghi comuni «populisti» (nel senso di Salvini e Di Maio). Di sinistra, qualunque cosa si voglia intendere con questa parola, c’è ben poco.
Così, ad esempio, l’ex inquilino del Viminale spiega che l’accoglienza «è una prerogativa di tutte le società aperte» e che tuttavia essa «ha un limite insuperabile nella capacità di integrazione» (il «tuttavia» non poteva mancare: un po’ come il «ma» dell’«io non ce l’ho con gli immigrati ma…»).
Per rendersi conto di quanto poco «di sinistra» sia un ragionamento del genere, basta applicarlo agli ospedali: proviamo a dire a voce alta che «la salute è un diritto, tuttavia questo diritto ha un limite nella capacità di accoglienza delle strutture sanitarie», e abbiamo un bell’esempio di legittimazione delle politiche neoliberali e antipopolari. Proprio con queste argomentazioni, in Italia, si sta smantellando la sanità pubblica e gratuita.
E ancora: dice l’ex Ministro che bisogna tener conto…

Sergio Bontempelli si occupa di immigrazione dagli anni Novanta. Coordina, con la cooperativa Gli Altri, gli sportelli comunali per migranti nell’area pistoiese, è membro di Adif (Associazione diritti e frontiere) e presidente di Africa insieme di Pisa. È autore, per i tipi di Edizioni Helicon, di Un rifugio precario. Breve storia del diritto d’asilo in Europa

 

L’articolo di Sergio Bontempelli prosegue su Left in edicola 23 novembre 2018


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