Decine di posti letto vuoti e decine di migranti costretti a dormire per terra. Parte in questo modo il piano anti-freddo predisposto dal Comune di Roma per i migranti e i senza tetto. La denuncia degli attivisti del Baobab e la replica del Dipartimento per le politiche sociali del Comune

«La notte del 4 gennaio siamo stati testimoni dell’ennesimo abuso delle istituzioni romane sul corpo e sulla psiche dei migranti. Alla Stazione Tiburtina una rete divisoria separava alcuni migranti che dormivano in terra da altri sei stesi su delle brandine in mezzo ad altre 24 vuote». La denuncia è di Roberto Viviani, presidente di Baobab Experience che ha realizzato anche un video per documentare la situazione.

Siamo a Roma. In seguito all’allerta meteo diramata dalla Protezione civile per l’abbassamento delle temperature, il Dipartimento per le politiche sociali del Comune ha attivato nuove strutture per l’accoglienza delle persone senza dimora. Ottanta posti ripartiti tra i locali della Stazione Termini, della Stazione Tiburtina e presso la Casa di Riposo di via Gioacchino Ventura. Garantendo, anche, l’apertura delle fermate metro di Flaminio e Piramide. Fino alle sei di mattina. Ma alle 23.30 i posti disponibili – circa trenta – sembravano non essere sufficienti. Almeno stando a quanto osservato dagli attivisti del Baobab Experience. Erano 24 le persone bisognose di assistenza segnalate alle 2.30 ma solo a cinque di loro è stato assicurato il posto letto nella struttura allestita presso la Stazione Tiburtina. Per gli altri costretti a dormire per terra in sistemazioni di fortuna, i posti assegnati sono stati otto alla Stazione Termini e cinque a via Ventura. Posti lontani da raggiungere, specie con la metropolitana già chiusa e comunque senza soldi per pagarsi un biglietto dell’autobus e attraversare la città con il carico di coperte ed effetti personali.

Dalla Sala Operativa Sociale replicano che non c’è mai fine alle emergenze notturne. Ma alle due di notte, ventiquattro brandine erano ancora libere. Rimaste tali fino alle cinque e mezza, quando sono state ripiegate definitivamente. A Termini ne sono rimaste vuote circa quindici.

«Su 80 posti, 32 sono stati occupati e in via Ventura, dove erano state predisposte 20 brandine, abbiamo accolto quattro persone» dicono a Left dall’assessorato. «Le altre sono rimaste inutilizzate per il rifiuto da parte dei ragazzi del Baobab Experience. Che, invece, in quei locali avrebbero trovato pasti e docce calde». E riguardo la Stazione Tiburtina? «Quei posti erano stati assegnati a persone particolarmente vulnerabili, incapaci di spostarsi, come anziani e disabili senza tetto, segnalati da altre associazioni e dall’unità di strada».

«Viene da pensare a un accanimento (e anche contro il Baobab Experience per la schiettezza con cui fa emergere negligenze ed emergenze taciute altrove) sulla pelle dei più deboli», replica Roberto Viviani. «La spiegazione più naturale (e più umana) – aggiunge il presidente di Baobab Experience – è che non ci sia l’organizzazione competente per affrontare l’emergenza e che, dopo due anni dalla partenza di questa amministrazione, non ci siano ancora le capacità di gestire le questioni sociali e, soprattutto, quelle relative ai migranti e ai senza fissa dimora».

Venerdì in serata i ragazzi del Baobab Experience, che alle 21 saranno accompagnati alla Stazione Tiburtina dagli attivisti, (forse) verranno accolti tutti. Sino al riempimento dei posti disponibili. Per gli arrivi emergenziali, verrà valutata la disponibilità tra la Stazione Termini e via Ventura. Assicurando la visita dell’assessore alle Politiche sociali, Laura Baldassarre.