In occasione della giornata mondiale dedicata alla libertà di stampa e di informazione il Gue/Ngl ha lanciato con questo post la proposta di un fondo europeo a sostegno del diritto ad informare e ad essere informati. Lo scorso mese sempre il Gue/Ngl aveva svolto il suo premio per un riconoscimento a chi combatte su questo fronte che era stato vinto da Assange. Proprio la Storia emblematica di Assange ci dice di quali rischi si corrano per dare alle persone il diritto di essere a conoscenza di ciò che i potenti non vogliono si sappia. Purtroppo per informare si muore come dicono le tante uccisioni di giornaliste e giornalisti tra cui ricordiamo Ilaria Alpi. Ma l'informazione viene negata dal proliferare delle fake news che stanno diventando strumento del potere e della lotta per esso. Dal predominio dei grandi gruppi digitali. Dalla proprietà dei mezzi di comunicazione in mano ai poteri economici. Dalle pratiche embedded lanciate dalle guerre. Dalla precarizzazione massiccia del lavoro di informatori. Dallo strangolamento della informazione indipendente. Peraltro in Europa manca un sistema di informazione europeo. Non c'è un sistema di mass media che aiuti l'esistenza di una opinione pubblica europea. Questo è molto grave e impressionante. L'Europa "apre" mercati ma non canali informativi. Il tema è invece fondamentale e bisognerebbe lavorarci con grande impegno affrontando anche la questione del plurlinguismo che va salvaguardata come ricchezza. Un tema che deve vedere un impegno della Sinistra per farsi veramente europea.

In occasione della giornata mondiale dedicata alla libertà di stampa e di informazione il Gue/Ngl ha lanciato con questo post la proposta di un fondo europeo a sostegno del diritto ad informare e ad essere informati. Lo scorso mese sempre il Gue/Ngl aveva svolto il suo premio per un riconoscimento a chi combatte su questo fronte che era stato vinto da Assange. Proprio la Storia emblematica di Assange ci dice di quali rischi si corrano per dare alle persone il diritto di essere a conoscenza di ciò che i potenti non vogliono si sappia.

Purtroppo per informare si muore come dicono le tante uccisioni di giornaliste e giornalisti tra cui ricordiamo Ilaria Alpi. Ma l’informazione viene negata dal proliferare delle fake news che stanno diventando strumento del potere e della lotta per esso. Dal predominio dei grandi gruppi digitali. Dalla proprietà dei mezzi di comunicazione in mano ai poteri economici. Dalle pratiche embedded lanciate dalle guerre. Dalla precarizzazione massiccia del lavoro di informatori. Dallo strangolamento della informazione indipendente. Peraltro in Europa manca un sistema di informazione europeo. Non c’è un sistema di mass media che aiuti l’esistenza di una opinione pubblica europea. Questo è molto grave e impressionante. L’Europa “apre” mercati ma non canali informativi. Il tema è invece fondamentale e bisognerebbe lavorarci con grande impegno affrontando anche la questione del plurlinguismo che va salvaguardata come ricchezza. Un tema che deve vedere un impegno della Sinistra per farsi veramente europea.