Un fine settimana in famiglia. Si potrebbe commentare così la partecipazione di quattro europarlamentari e due consiglieri regionali di Lega e Fratelli d’Italia al raduno nazionale degli hammerskin italiani in programma il 5 e 6 luglio a Oleggio, in provincia di Novara. A promuoverlo Lealtà azione, gruppo di ispirazione neonazista nato in Lombardia e ora presente in una dozzina di città da Nord a Sud, da Udine a Catanzaro.
ll nome della due giorni da otto anni è lo stesso: Festa del Sole. Rievoca gli antichi rituali pagani della mitologia nordica, tanto cari anche alle Ss del Terzo Reich. Anche la grafica resta simile alle quella delle precedenti edizioni, con in primo piano un lupo, simbolo del sodalizio, che ieri reggeva una rosa tra i denti e oggi guarda ululando verso il cielo. Il luogo del raduno nero, tenuto segreto “per motivi di sicurezza”, è stato rivelato la mattina del 5 luglio, poco tempo prima dell’inizio, una modalità abituale per evitare contestazioni e problemi. La locandina diffusa in precedenza indicava Milano: improbabile, ma non impossibile considerando gli amici e le amiche della Lega in Regione. Oggi il mistero è svelato, si tratta del Lago degli Elfi, a Oleggio, un agriturismo che pare chiuso da qualche mese.
Nel luogo che verrà indicato convergeranno le comunità della rete nazionale di FederAzione, il nome che Lealtà azione ha scelto per darsi una veste comune nel Paese. Tra i loro riferimenti culturali, il generale nazista delle Waffen Ss Leon Degrelle e Corneliu Codreanu, fondatore della Guardia di ferro romena, movimento ultranazionalista e antisemita. L’organizzazione conta qualche centinaio di militanti attivi, uniti da un forte senso di appartenenza, che hanno però visibilità e in Lombardia sono riusciti a creare una collaborazione stabile e fruttuosa con il partito di Matteo Salvini e con Fratelli d’Italia. Dentro e fuori le istituzioni.
A dimostrarlo è il programma delle conferenze previste per sabato 6 luglio alla kermesse dell’ultradestra: il dibattito è egemonizzato dalle tematiche politiche della Lega che mette sul piatto le presenze di Angelo Ciocca, Danilo Oscar Lancini e Silvia Sardone, tutti e tre di fresca elezione a Bruxelles, a parlare di Europa e di come cambiarla. Con loro Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, avvistato in occasione dell’ultimo corteo per Sergio Ramelli a Milano, impegnato nell’opera di mediazione con la questura per consentire lo svolgimento della manifestazione non autorizzata e preceduta da un paio di cariche della polizia.
Anche l’incontro sulla politica nazionale, titolo «Un modello federativo per un’Italia più forte», è totalmente appaltato ai salviniani con la presenza di Massimiliano Bastoni e Jacopo Alberti, consiglieri regionali di Lombardia e Toscana. Con loro anche Francesco Borgonovo, vicedirettore de La verità di Maurizio Belpietro e Giannino della Frattina de Il giornale, tanto per restare tra amici.
Lega e lupi hanno ormai un rapporto consolidato, diventato esplicito nel 2016 quando alle elezioni comunali di Milano venne candidato ed eletto come consigliere del Municipio 8 Stefano Pavesi, militante neofascista e consigliere leghista. Un rapporto che sembra destinato a diventare una corrente, specie in Lombardia. Gran cerimoniere di questa operazione Massimiliano Bastoni detto “Max”, consigliere regionale in Lombardia eletto nelle liste della Lega, cresciuto nell’Msi e vicinissimo a Mario Borghezio, che non perde occasione per dimostrare la propria appartenenza e riconoscenza al movimento neofascista, cementata dalla comune presenza fissa nella Curva Nord di San Siro. Lo scorso anno, qualche giorno prima del voto delle regionali, Bastoni pubblicò sul suo profilo Instagram una foto allo stadio dove, tra gli altri, apparivano anche due dei tre ragazzi vicini a Lealtà azione arrestati per la morte di Daniele Belardinelli, il tifoso di Varese rimasto ucciso in un incidente stradale durante gli scontri fuori da San Siro il 26 dicembre dopo Inter-Napoli. Nessun imbarazzo a posare indossando magliette di Lealtà azione ai raduni di partito o abbracciato al capo, Stefano del Miglio, detto Alpha. Dopo la sua elezione, dai profili dei camerati è apparsa una netta rivendicazione del suo successo.
Al contrario di CasaPound, che in questi giorni ha deciso di tornare alle origini privilegiando l’aspetto movimentista e abbandonando quello della politica istituzionale, Lealtà azione non ha mai mostrato interesse a trasformarsi in una forza politica strutturata come un partito. Molto più funzionale fare lavoro di lobby, attraverso candidature nelle liste o dare l’appoggio a chi, vicino o appartenente alla «comunità umana e politica», ha in tasca una tessera. Come Andrea Arbizzoni a Monza, iscritto a Fratelli d’Italia e assessore allo Sport, gran patrocinatore di eventi di Lealtà azione con lo stemma dell’amministrazione cittadina.
Oggi poi Lealtà azione può contare su una figura amica anche in Europa, Silvia Sardone, unica donna presente alla due giorni. Uscita da Forza Italia quasi subito dopo essere diventata consigliera regionale in Lombardia nel 2018 ed eletta come indipendente per la Lega lo scorso 26 maggio nella Circoscrizione Nord Ovest, Sardone, che i più conoscono per l’iper presenzialismo nelle trasmissioni delle tv locali e le decine di post contro i migranti pubblicati ogni giorno sui social, è solo l’ultima “protetta” del branco. La si è vista nei mesi scorsi accompagnata quasi a ogni passo dall’onnipresente e rampante Stefano Pavesi, oggi molto attivo sul fronte serbo, presente al Forum Internazionale di Mosca “in prima linea per risolvere la questione del Kosovo” che deve tornare a essere “una regione della Serbia e di religione cristiana”. Sardone, che si diletta a entrare con una parrucca nei centri sociali milanesi per mostrare quanto siano pericolosi quei luoghi (a tal punto che nessuno le ha mai detto alcuna cosa) nei mesi scorsi era scortata nel suo tour per il Nord Italia dai militanti di Lealtà azione tra i quali Giacomo Pedrazzoli che l’ha accompagnata durante un’iniziativa a Genova. Lo stesso Pedrazzoli pregiudicato per lesioni volontarie, accoltellamento, detenzione di armi da fuoco. Anche durante il comizio conclusivo di Salvini a Milano, il 18 maggio, l’eurodeputata Sardone era presente in piazza Duomo con un gruppetto di Hammer.
Altro big leghista in cartellone Angelo Ciocca, secondo tra gli eletti nella circoscrizione Nord Ovest (in ticket con Sardone che ha preso oltre 44 mila preferenze, arrivando terza) e soprannominato il «bulldog». È noto per aver calpestato nell’ottobre scorso il discorso del commissario europeo per gli Affari economici e monetari Juncker Pierre Moscovici che criticava la manovra economica del governo italiano. Nel suo curriculum, oltre a qualche immagine imbarazzante con un uomo della ‘ndrangheta – Pino Neri, membro della locale di Pavia, condannato in Cassazione a 18 anni di carcere -, senza che per questi contatti sia mai stato indagato, anche l’aver presentato il conto delle spese sanitarie a un ladro ferito durante un tentativo di rapina piombando nella sua camera d’ospedale in spregio a ogni regola e rispetto della dignità umana.
A chiudere la pattuglia lombarda è Danilo Oscar Lancini, ex sindaco di Adro (Brescia) con la fissa della propaganda tra studenti e studentesse: dopo aver marchiato il comune, tra cui una scuola, con decine di Soli delle Alpi, ha tenuto un vero e proprio comizio in un istituto superiore a Torino lo scorso febbraio, con tanto di distribuzione di una pubblicazione contro l’arrivo dei migranti in Italia.
Dalla Toscana arriva infine Jacopo Alberti, consigliere regionale leghista vicinissimo alla sezione fiorentina di Lealtà azione, un tempo Progetto Dinamo oggi Il Rifugio. La sua specializzazione? Permettere al gruppo di trovare spazi istituzionali come Palazzo Bastogi dove svolgere iniziative.
Sulla reunion milanese si è espressa anche l’Associazione nazionale partigiani d’Italia: «Si conferma, in Lombardia, il preoccupante progetto di stabilire tutte le interlocuzioni possibili di Lealtà azione con la Lega guidata da Salvini», scrive il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati. «Ci appelliamo al sindaco di Milano – prosegue Cenati, quando ancora la location del raduno non era conosciuta – perché impedisca la concessione di spazi pubblici ad organizzazioni che non garantiscano il rispetto dei principi della Costituzione».
Poche sedi, presenza sul territorio e un nucleo di dirigenti giovani guidati da Stefano del Miglio (che il 7 agosto 2004 insieme ad altri naziskin fu coinvolto nell’aggressione con bastoni e coltelli ad alcuni ragazzi nelle vicinanze del centro sociale Conchetta, uscendone senza conseguenze giudiziarie particolarmente gravi) oggi Lealtà azione sta lavorando per consolidare la sua Federazione. Nulla di paragonabile a CasaPound anche se le modalità di insediamento sui territori sono le stesse (come ha documentato in un dossier anche il magazine dell’Anpi Patria indipendente): giornate nazionali per la raccolta di generi alimentari, cura dei campi cimiteriali dove sono sepolti i reduci della Repubblica Sociale attraverso l’associazione Memento, eventi come il torneo Un calcio alla pedofilia in collaborazione con la Onlus La Caramella buona, attività di volontariato per gli animali con I Lupi danno la zampa.
La festa del Sole dei prossimi giorni rinsalda i legami già forti della Lega, oggi partito di governo, con aree della destra estrema extraparlamentare. A unire questo mondo un linguaggio comune e le stesse parole d’ordine: sostituzione etnica, teoria gender, repressione e sicurezza. Non servono nuovi micropartiti, i neofascisti e i neonazisti hanno ormai trovato chi li rappresenta e lavora per loro nelle istituzioni. Da Milano a Bruxelles passando per Roma.