L’ennesimo divieto di sbarco a uso e consumo della campagna elettorale permanente di Salvini - controfirmato dai ministri Trenta e Toninelli - ha fatto la fine che tutti auspicavamo: la nave Elenore della ong tedesca Lifeline è finalmente arrivata nel porto siciliano di Pozzallo. Il capitano Klaus Peter Reisch ha preso la decisione di andare contro l’espresso divieto di attraccare in Italia dopo che il violento temporale della notte scorsa ha incrementato i disagi già ingenti che i 101 migranti a bordo stavano vivendo da otto giorni. La Eleonore era stata la prima nave tra quelle delle tre ong attualmente attive nel Mediterraneo a vedersi chiudere i porti italiani. Il capitano si è mantenuto fino a domenica sera nei dintorni di Malta, in attesa di comunicazioni dalla Germania, di cui batte bandiera. Ma il peggioramento delle condizioni meteorologiche ha costretto Reisch a dichiarare lo stato di emergenza e infrangere il divieto di entrare nelle acque territoriali italiane. A causa delle piccole dimensioni dell’imbarcazione, i migranti ospitati a bordo erano stati costretti a dormire all’aperto, legandosi con delle imbracature per non finire in mare durante il temporale. A circa quattro miglia dal porto di Pozzallo, la Guardia di Finanza ha fermato la nave per notificare il divieto di entrare in Italia, già comunicato via radio. Dopo di che ha proceduto al sequestro amministrativo cautelare, diventato effettivo dopo lo sbarco. Dalla ong Lifeline fanno sapere che hanno già provveduto a contattare dei legali per gestire la questione. L’attracco della Eleonore sembra aver sbloccato anche l’impasse in cui si trova la nave Mare Jonio della ong Mediterranea, costretta da cinque giorni a rimanere al largo con 31 naufraghi a bordo e ad affrontare lo stesso temporale che ha seminato il terrore sulla Eleonore. Secondo fonti d'agenzia delle ultime, la Mare Jonio potrebbe attraccare a breve a Lampedusa “per motivi sanitari”. Oltre alle due imbarcazioni già nominate, è attualmente in missione anche la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye. Le ultime notizie la vorrebbero in rotta verso l’isola di Malta. Dal canto suo, come afferma la portavoce della Commissione europea, Natasha Berald, Bruxelles si sta già mobilitando per trovare una sistemazione alle 101 persone della Eleonore. E nel frattempo, sempre a Pozzallo, sono sbarcati 29 migranti dalla nave della Marina militare italiana Cassiopea, mentre a Lampedusa sono arrivati un centinaio di tunisini a bordo di un barchino di legno.  

L’ennesimo divieto di sbarco a uso e consumo della campagna elettorale permanente di Salvini – controfirmato dai ministri Trenta e Toninelli – ha fatto la fine che tutti auspicavamo: la nave Elenore della ong tedesca Lifeline è finalmente arrivata nel porto siciliano di Pozzallo. Il capitano Klaus Peter Reisch ha preso la decisione di andare contro l’espresso divieto di attraccare in Italia dopo che il violento temporale della notte scorsa ha incrementato i disagi già ingenti che i 101 migranti a bordo stavano vivendo da otto giorni. La Eleonore era stata la prima nave tra quelle delle tre ong attualmente attive nel Mediterraneo a vedersi chiudere i porti italiani. Il capitano si è mantenuto fino a domenica sera nei dintorni di Malta, in attesa di comunicazioni dalla Germania, di cui batte bandiera. Ma il peggioramento delle condizioni meteorologiche ha costretto Reisch a dichiarare lo stato di emergenza e infrangere il divieto di entrare nelle acque territoriali italiane. A causa delle piccole dimensioni dell’imbarcazione, i migranti ospitati a bordo erano stati costretti a dormire all’aperto, legandosi con delle imbracature per non finire in mare durante il temporale.

A circa quattro miglia dal porto di Pozzallo, la Guardia di Finanza ha fermato la nave per notificare il divieto di entrare in Italia, già comunicato via radio. Dopo di che ha proceduto al sequestro amministrativo cautelare, diventato effettivo dopo lo sbarco. Dalla ong Lifeline fanno sapere che hanno già provveduto a contattare dei legali per gestire la questione.

L’attracco della Eleonore sembra aver sbloccato anche l’impasse in cui si trova la nave Mare Jonio della ong Mediterranea, costretta da cinque giorni a rimanere al largo con 31 naufraghi a bordo e ad affrontare lo stesso temporale che ha seminato il terrore sulla Eleonore. Secondo fonti d’agenzia delle ultime, la Mare Jonio potrebbe attraccare a breve a Lampedusa “per motivi sanitari”. Oltre alle due imbarcazioni già nominate, è attualmente in missione anche la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye. Le ultime notizie la vorrebbero in rotta verso l’isola di Malta.

Dal canto suo, come afferma la portavoce della Commissione europea, Natasha Berald, Bruxelles si sta già mobilitando per trovare una sistemazione alle 101 persone della Eleonore. E nel frattempo, sempre a Pozzallo, sono sbarcati 29 migranti dalla nave della Marina militare italiana Cassiopea, mentre a Lampedusa sono arrivati un centinaio di tunisini a bordo di un barchino di legno.