Nasci, cresci, cominci a correre e ti dicono fin da subito che devi imparare a non sentire, possibilmente a sentire meno per sopravvivere con agio in mezzo alla competitività e non farti frustrare dal mondo intorno. Negli ultimi anni è anche di più: ti spingono a restringere le tue responsabilità, a limitare il bene solo ai tuoi parenti stretti o alle persone indispensabili. Un restringimento continuo, uomini come isole che si sfregano solo per questioni professionali o perché si prendono dentro con il gomito mentre camminano sullo stesso marciapiede. Gente che non è più sociale, anche se impazza sui social e che non è più blocco, sgretolata come un arcipelago diventato briciole.
Tutto che si stringe, un’umanità che si infeltrisce: ci occupiamo solo di quelli vicini a noi perché non ci sono abbastanza energie per occuparsi di tutti, così l’egoismo non è più un vizio ma è un dovere e un sintomo di responsabilità per proteggere i nostri cari. E quanto faccia schifo che l’egoismo sia richiesto per non sentire il resto del mondo che ce ne frega, tanto.
Persone che pesano la propria serenità solo nel circolo ristretto delle proprie piccole cose quotidiane: ciò che avviene dall’altra parte della strada, al limite del nostro stesso quartiere, è già qualcosa di lontano che possiamo permetterci di trattare come se fosse una notizia dall’estero di cui discutere con superficialità durante la pausa caffè.
Cresci imparando a diventare impermeabile, ti dicono, meglio ancora se cresci capace di essere un po’ stronzo e così non ti accorgi nemmeno che da adulto hai imparato così bene a tenere chiusi i pori di fronte all’odore della sofferenza degli altri che il feroce sei diventato tu, rinchiuso, piccolo, breve, incapace di vedere e di ascoltare.
È un sovranismo etico che comanda che è giusto solo ciò che è giusto per me. E che ce ne fotte di tutti gli altri. Ed è qualcosa di profondamente politico anche se la politica non ha il vocabolario per scendere qui in basso ad affrontare questi temi: è qualcosa che parla di noi anche se nel frattempo abbiamo disimparato le parole per raccontarci.
Quando esisterà un partito che riuscirà a essere integralista contro le nostre vigliacche storture io lo voto di sicuro. Avrebbe dovuto essere la sinistra, una volta si diceva così.
Buon giovedì.