Immaginate di essere nel periodo del governo Conte 1, quello con lo stesso Conte, gli stessi del M5S e Matteo Salvini al Viminale. Immaginate 104 persone tra cui 41 tra ragazzi e ragazze sotto i 18 anni, 10 donne, di cui due incinte che restano in balia delle onde. Non ci vuole tanta immaginazione: è accaduto talmente spesso che ormai l’opera di impermeabilizzazione sul tema si può dire compiuta. Eppure immaginate cosa sarebbe successo nell’opposizione, che (giusta) indignazione popolare si sarebbe sollevata sui social.
E invece? E invece niente. Anzi, per essere giusti e precisi rimane l’allarme e la preoccupazione di tutto quell’associazionismo che non rimane attaccato alla gonna della politica ma il “comune sentire” sembra essersi ottundo di fronte a questa ennesima vergognosa deriva (di navi, di etica, di leggi internazionale) come se nulla fosse. Qualcuno dice che se protestiamo a voce troppo alta rischiamo di fare tornare Salvini, e mentre ce lo dice ci crede davvero: “facciamo come i nostri avversari così votano noi e non votano i nostri avversari” è una logica talmente stupida che ogni volta stupisce sentirla pronunciare. Qualcuno gli dica che allora non sono avversari, no?
Così mentre questi annunciavano un “nuovo umanesimo” succede che la Ocean Viking rimanga in mare esattamente come accadeva prima e accade che la nave Alan Kurdi abbia subito gli spari di due scafi libici mentre salvava 90 persone. Quella stessa Libia con cui questo governo si prepara a rinnovare gli accordi nei prossimi giorni (con la coraggiosissima tattica del “non parlarne”).
Ci fosse stato Salvini sarebbe cascato un mondo. E allora mi è venuto un dubbio, un dubbio piccolo piccolo ma sicuramente sbagliato: ma non è che sull’immigrazione questo governo è la versione omeopatica del precedente e a molti basta solo essere feroci con eleganza e buona educazione per non accorgersene? No, vero?
Buon lunedì.