La politica dell’odio e della paranoia paradossalmente ha generato il suo opposto, un movimento collettivo di eguali. Ma l’abbraccio dei gerarchi vaticani alla protesta è pericoloso, può vanificarne il senso

Centomila sardine in piazza S. Giovanni a Roma il 14 dicembre, piazze piene in tutta Italia e anche all’estero: il movimento ha centrato tutti gli obiettivi previsti e sembra marciare a gonfie vele. Questa nuova creatura apartitica ma politica è stata paragonata ad un bambino che ha solo un mese di vita: suscita quindi la speranza in un qualcosa di nuovo mentre è evidente la sua fragilità. Innumerevoli le adesioni pubbliche, i commenti entusiastici, i sarcasmi e le critiche. Per esempio il nome stesso, ispirato a una specie ittica ha suscitato perplessità: si sarebbe preferita una denominazione più altisonante e battagliera.

In realtà il termine “sardine” , che rimanda ad una stretta contiguità, al contatto fisico dei partecipanti è quantomai azzeccato in quanto esso è una citazione involontaria di Elias Canetti. L’uomo evita di essere toccato da ciò che gli è estraneo, affermava quest’ultimo: «Solo nella massa l’uomo può essere liberato dal timore di essere toccato. Essa è l’unica situazione in cui tale timore si capovolge nel suo opposto». All’interno della massa chiunque ci venga addosso è uguale a noi. D’improvviso, poi, sembra che tutto accada come in un unico corpo. Quanto più gli uomini si serrano disperatamente gli uni agli altri, tanto più sono certi di non aver paura l’uno dell’altro. Questo capovolgimento del timore d’essere toccati è peculiare della massa.

Nella formazione di una moltitudine che assomigli ad un unico organismo denso e compatto, le angosce persecutorie suscitate da un’alterità vissuta come estranea ed inquietante si placano di colpo per un processo irrazionale e danno vita ad un sentimento di comune appartenenza. Paradossalmente la politica della Lega e della destra in Italia, tesa a fomentare l’odio e la paranoia per tutto ciò che appare come diverso e a creare aggregazioni sottomesse ciecamente a leadership carismatiche, ha gettato i presupposti per una reazione contraria e speculare, per un movimento collettivo dove tutti si…

 

L’articolo di Domenico Fargnoli prosegue su Left in edicola dal 27 dicembre 2019

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