«I fondamentalisti islamici sono utopisti reazionari che vogliono ritornare alla religione delle origini, ma sono una componente minoritaria», spiega lo storico. «In realtà l’Islam si sta evolvendo rapidamente sulla spinta di persone inserite nella cultura occidentale»

Dopo gli attentati dell’11 settembre e da allora ogni volta che si ripete tragicamente un evento simile, in tutti i media italiani e mondiali si parla di Islam, radicalizzazione religiosa e coesistenza fra uno Stato laico occidentale e la religione di Maometto. Fra chi cavalca l’islamofobia, ma purtroppo anche fra chi professa una convivenza fra i due mondi, troviamo molto spesso descrizioni o idee folcloristiche del mondo musulmano che tendono a radicarsi indissolubilmente nell’immaginario del cittadino comune. Per sfatare alcuni miti e avere delle conoscenze precise su cui tracciare la nostra opinione, abbiamo sentito Franco Cardini, storico e saggista italiano, fra i massimi esperti di storia delle Crociate e del mondo e della cultura arabo-islamica.

Da studioso del tema come vede il dibattito sulla coesistenza di uno Stato laico e la religione islamica?
C’è una resistenza a trattare l’argomento, non dico scientificamente, ma con un minimo di serietà e imparzialità. Non si può generalizzare sull’Islam. La Umma (l’insieme delle comunità islamiche) è composta da un miliardo e 700milioni di persone, sparse su tutto il globo, e non esiste un Paese dove vivono solo musulmani o dove sono assenti. In parte questa resistenza è causata dall’ignoranza, ma va riconosciuta anche l’esistenza di una certa malafede. Se nel primo caso è possibile fare qualcosa, purtroppo nel secondo è ben più difficile intervenire.

Nei media e come luogo comune predomina l’idea di un Islam arretrato, è una visione veritiera?
Vige ancora l’opinione comune che l’Islam sia “fermo al Medioevo” senza sapere che è una dimensione storica tipicamente occidentale e non applicabile al mondo musulmano. È in realtà un’entità che muta rapidissimamente. La stragrande maggioranza dei musulmani si sta adattando, modificando in parte anche la propria religione. L’ala marciante dell’Islam infatti è fatta da persone che vogliono continuare a rispettare i dettami della propria cultura religiosa, ma che allo stesso tempo vivono in modo coerente con l’occidente moderno, che al giorno d’oggi, che se ne dica bene o male, ha dato forma alle tradizioni politiche ed economiche dominanti.

Qual è quindi il rapporto fra il mondo musulmano e il radicalismo religioso?
In reazione al cambiamento di cui stavamo parlando, esistono realtà musulmane che sono politicamente e programmaticamente rivolte all’indietro. Gruppi fondamentalisti di utopisti reazionari che…

L’articolo prosegue su Left del 6-12 novembre 2020

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