Bill Gates ha investito miliardi di dollari nella costruzione di impianti di produzione di sette candidati vaccinali anti-Covid19. Un decisivo contributo alla ricerca scientifica e un grande affare per le aziende farmaceutiche che sono dentro la sua Fondazione. Non solo, rafforzando il potere di Big pharma dal punto di vista geopolitico si è sottratto terreno alle istanze della società civile

Una delle prime mosse stravaganti di Donald Trump, nella fase iniziale della pandemia, conquistò le prime pagine della stampa internazionale quando il presidente degli Stati Uniti tentò di acquistare in anticipo, sborsando un miliardo di dollari, il brevetto del vaccino di una promettente biotech tedesca per conto della amministrazione nordamericana. Era il mese di marzo. Il governo tedesco intercettò prontamente la manovra, che fallì clamorosamente: «La vendita esclusiva di un possibile vaccino agli Stati Uniti deve essere bloccata in tutti i modi. Il capitalismo ha dei limiti», aveva chiosato in un tweet il politico tedesco Karl Lauterback. Ma CureVac, l’azienda coinvolta nel pasticcio di Trump, una biotech specializzata nella tecnologia Rna alla base di molti programmi di ricerca sul vaccino contro Covid-19, da allora ha fatto il botto. Lanciatasi sul mercato finanziario a metà agosto, i suoi titoli sono svettati del 249,4% in 24 ore, del 400% in due giorni di borsa. E sapete chi è uno dei principali investitori di CureVac? La onnipresente Fondazione Bill e Melinda Gates, naturalmente. In estate, Bill Gates ha irrobustito la partecipazione finanziaria nella ormai prestigiosa azienda tedesca con altri 40 milioni di dollari.

CureVac non è la sola gallina dalle uova d’oro di Bill e Melinda. Stando alle più recenti informazioni della Securities and exchange commission (Sec) americana, la Fondazione Gates ha un portafoglio di investimenti di oltre 250 milioni di dollari in una dozzina di aziende impegnate nella ricerca contro Covid-19 – vaccini, medicinali, diagnostici o altre produzioni medicali. La Fondazione ha inoltre annunciato di voler utilizzare una parte cospicua del suo Fondo di investimento strategico (Strategic investment fund) di 2,5 miliardi di dollari per far avanzare il programma di impegno contro Sars-Cov-2.

Soldi, soldi, soldi. Come spiega accuratamente l’Institute for policy studies, il 2020 è un anno del Ringraziamento per i miliardari americani. Da marzo a oggi, mentre nel mondo divampa una pandemia sociale ed economica senza precedenti, costoro sono riusciti a incamerare profitti dell’ordine di un miliardo di miliardi. Un incremento della ricchezza da capogiro (+34%), per questi “approfittatori della pandemia” che nessuno sembra in grado di controllare. I Gates cominciarono a espandere i loro tradizionali investimenti nel settore farmaceutico dopo che la comunità scientifica, convocata a Seattle nel 2015 per una discussione sugli scenari futuri, lanciò l’allarme su un nuovo patogeno respiratorio destinato a sconvolgere il pianeta. Non era un’eventualità di scuola, ma una questione di tempo, confermarono gli scienziati convinti dell’imminente spillover. Le proiezioni che aveva commissionato restituivano a Gates lo scenario di un contagio che avrebbe colpito i centri urbani in tutto il pianeta; nel giro di mesi, milioni di persone avrebbero perso la vita. Così Bill Gates, gli va dato atto, fece di tutto per lanciare l’allarme. Raccontò la macabra profezia in una Ted Talk divenuta ormai famosa, rilasciò interviste e scrisse articoli sulla stampa scientifica, formulò…


L’articolo prosegue su Left dell’11-17 dicembre 2020

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