Altro che Piano Marshall vaccinale coordinato da Bruxelles. Molti Paesi Ue fanno da sé per accaparrarsi le dosi che l’Europa non ha saputo garantire a conferma di non essere ancora in grado di riunificare ciò che il capitalismo globalizzato ha frammentato

Accade anche che i giornali scrivano che Salvini e Bonaccini si rivolgono a San Marino per discutere con le autorità della Repubblica dei Titani del vaccino russo, lo Sputnik, che questa ha acquistato godendo della sua condizione di Stato extracomunitario. Di fronte alle défaillance dell’Unione europea nella corsa vaccinale, molte cose si mettono in moto, confusamente. Austria e Danimarca dicono che si rivolgeranno ad Israele. Che pensa di usare il vaccino per sponsorizzarsi. La Serbia è nettamente avanti nelle vaccinazioni, avendo deciso di usare tutti i vaccini disponibili. Orbán usa l’empasse europeo per aprire l’Ungheria al vaccino russo e contemporaneamente rompere col gruppo del Partito popolare europeo passando da accusato ad accusatore. I vaccini, russo, già in azione, e cinese, 3 miliardi di dosi previste, sono ragioni di diplomazie palesi e più sotterranee. Il nuovo atlantismo, propagandato da Draghi, non vede per ora piani Marshall vaccinali in arrivo dagli Stati Uniti che sono invece concentrati a vaccinare tutti gli americani in tempi persino minori rispetto a quelli previsti. Biden ha convinto le “sue” multinazionali a mettersi a disposizione. Chi ha il brevetto e chi non c’è arrivato ad ottenerlo si mettono insieme, tutti a produrre.

Mentre scrivo gli States viaggiano a quasi due milioni di somministrazioni al giorno. L’Italia a 100 mila e a livelli analoghi Germania, Francia, Spagna. Quando gli Stati Uniti avranno finito, Bruxelles starà, se va bene, a metà del guado. Arrivano poi notizie di richieste massicce di dosi vaccinali che l’Unione europea farebbe agli Stati Uniti. Ma arriva anche la notizia che la lobby di big pharma scrive a Biden per chiedere di bloccare ogni velleità contro i brevetti.

E, per stare all’Italia, sembra che Draghi abbia…


L’articolo prosegue su Left del 12-18 marzo 2021

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