«La Comunità autonoma della capitale ha bisogno di un governo di sinistra» e «io mi candido come madrileno e antifascista». Così il leader di Podemos ha annunciato le dimissioni da vicepresidente del governo e la candidatura alle elezioni del 4 maggio. Per porre un argine contro il Partito popolare e l’estrema destra di Vox che ormai sono quasi un tutt’uno

In un video di otto minuti girato in una sala istituzionale ornata di bandiere, il vicepresidente del governo spagnolo, Pablo Iglesias, camicia bianca e lunghi capelli raccolti in uno chignon, spiega la sua decisione di lasciare la nomina governativa per candidarsi alle elezioni anticipate della Comunità autonoma di Madrid, indette per il prossimo 4 maggio. «Metterò in gioco tutto quello che ho imparato in questi anni per costruire una candidatura di sinistra forte e ampia». Aggiunge che è una sfida convinta alla presidente in carica Isabel Ayuso e al suo governo regionale finora dominato dalla vecchia destra del Partito popolare e da quella nuova e estrema di Vox. Ossia da quelle forze diventate sempre di più una minaccia per la democrazia spagnola.

Ora che è evidente l’idea di Ayuso e di Vox di fare della capitale il laboratorio della futura destra dell’Europa occidentale, per creare le condizioni per il trumpismo in Spagna, Iglesias si candida «come madrileno e antifascista» perché «la Comunità di Madrid ha bisogno di un governo di sinistra». La posta in gioco è alta e non è un azzardo sostenere che il risultato di queste elezioni regionali è destinato a influenzare gli equilibri politici nazionali e riguarda anche la tenuta del governo di coalizione progressista.

Proprio mentre Podemos sembra…


L’articolo prosegue su Left del 26 marzo – 1 aprile 2021

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