Il 31 marzo scade il termine per sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare contro la propaganda nazifascista. Ne parliamo con Rossano Rossi segretario Cgil di Lucca, tra le organizzazioni più attive a sostegno dell’iniziativa del Comune di Stazzema

Quello di Sant’Anna di Stazzema rimane nella storia come uno dei più efferati eccidi messi in atto dalle forze nazifasciste nel nostro Paese. Nel giro di una giornata, per mano delle SS, supportate da esponenti locali del partito fascista, venne strappata la vita a 560 civili. Non sorprende quindi che la proposta di una nuova legge antifascista sia partita proprio da qua. Ne parliamo con Rossano Rossi, segretario generale della Cgil di Lucca, organizzazione sindacale che nel suo statuto si dichiara antifascista e antirazzista, e che ha messo a disposizione le proprie sedi per contribuire alla raccolta firme in sostengo della proposta di legge di iniziativa popolare “Contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”. Servono 50mila firme e la raccolta firme scade il 31 marzo (info su anagrafeantifascista.it).

Il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, ha detto che l’idea di questa proposta di legge nasce per contrastare un evidente ritorno della propaganda fascista. È d’accordo con questa visione?
Sono assolutamente d’accordo, si vedono sempre di più dei pericolosi rigurgiti di simboli ed atteggiamenti fascisti e nazisti. Questi preoccupanti segnali però vengono da lontano, da…


L’articolo prosegue su Left del 26 marzo – 1 aprile 2021

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