La coraggiosa ricerca di sensibilizzazione e aiuto della comunità internazionale da parte delle Abuelas di Plaza de Mayo ha avuto un ruolo decisivo nel ritrovamento di bambini rubati e nell’identificazione di desaparecidos. Tra questi centinaia sono di origine italiana

Maria Rosaria Grillo è nata a Napoli l’8 agosto del 1951. Ancora bambina si è trasferita con i genitori e le sorelle a Buenos Aires in Argentina. Crescendo, la passione per la politica l’ha portata ad aderire alla “Juventud Guevarista” ed è così che ha conosciuto il suo futuro marito Venancio Basanta. Maria Rosaria e Venancio sono stati sequestrati da ignoti il 14 settembre 1977. “Rosa” lavorava come impiegata e si stava per laureare in Economia. Alcuni testimoni dicono di averla vista tempo dopo nel centro clandestino di detenzione e sterminio “Campo de Mayo”. Era incinta di due mesi. Insieme alla tristemente famosa caserma Esma, Campo de Mayo è stato il più grande lager clandestino della dittatura civico-militare argentina (1976-83). Vi sono state segregate almeno 5mila persone e solo 100 sono sopravvissute. Sono partiti da qui centinaia di “voli della morte” dai quali i prigionieri “colpevoli” di non aderire al regime sono stati gettati in mare ancora vivi, dopo aver ricevuto l’estrema unzione da cappellani cattolici.

Salvatore Privitera è nato a Grammichele (Catania) il 21 ottobre 1947. Trasferitosi in Argentina, a Mendoza, quando aveva 7 anni con i genitori e il fratello Paolo, si è via via avvicinato alla politica diventando, da medico, attivista nel sindacato. È stato arrestato nel 1976 con la moglie Dora nell’ospedale dove lavoravano con l’accusa di aver preso parte a un’azione terroristica contro una caserma. Dopo l’assoluzione con formula piena è però rimasto in carcere e solo tre anni dopo è stato rimpatriato in Italia. Salvatore è stato sequestrato da ignoti nel 1980 mentre tentava di rientrare in Argentina per combattere la dittatura. Da allora, come Maria Rosaria Grillo, Salvatore Privitera è scomparso: sono due dei 65 cittadini italiani ancora desaparecidos sui circa mille che la dittatura ha eliminato. Come è noto, in quei 7 anni sono state almeno 30mila le persone vittime di sparizione forzata. Gran parte di esse furono sequestrate, torturate, uccise ed eliminate tra il 1976 e il 1977 quando il capo della giunta era Videla.    

All’inizio del 1984, poche settimane dopo la fine della dittatura e l’insediamento del presidente Raúl Alfonsín, la neonata Commissione nazionale sulla scomparsa delle persone (Conadep) e le Abuelas de Plaza de Mayo che sin dai primi anni del regime erano alla ricerca dei nipoti scomparsi con i loro genitori o nati durante la prigionia, chiesero aiuto per le identificazioni a Eric Stover, allora direttore dello…


L’articolo prosegue su Left del 23-29 aprile 2021

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SOMMARIO

Scrivevo già per Avvenimenti ma sono diventato giornalista nel momento in cui è nato Left e da allora non l'ho mai mollato. Ho avuto anche la fortuna di pubblicare articoli e inchieste su altri periodici tra cui "MicroMega", "Critica liberale", "Sette", il settimanale uruguaiano "Brecha" e "Latinoamerica", la rivista di Gianni Minà. Nel web sono stato condirettore di Cronache Laiche e firmo un blog su MicroMega. Ad oggi ho pubblicato tre libri con L'Asino d'oro edizioni: Chiesa e pedofilia. Non lasciate che i pargoli vadano a loro (2010), Chiesa e pedofilia, il caso italiano (2014) e Figli rubati. L'Italia, la Chiesa e i desaparecidos (2015); e uno con Chiarelettere, insieme a Emanuela Provera: Giustizia divina (2018).