Se avete del tempo da buttare via fatevi un giro sulle pagine dei quotidiani e dei siti di certa destra sovranista e patriottica (sì, lo so, ci vuole stomaco forte ed è sconsigliato di prima mattina) e leggete gli articoli scandalizzati per l’archiviazione di Carola Rackete. Il procuratore Luigi Patronaggio ieri, 19 maggio, ha chiesto l’archiviazione perché la comandante avrebbe agito per stato di necessità: aveva il «dovere di portare i migranti in un porto sicuro», non potendo più garantire la sicurezza a bordo delle 42 persone soccorse 17 giorni prima, e che l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini non voleva far sbarcare. Per i giornalisti cantori di Salvini e Meloni la comandante ovviamente è stata “salvata”, “graziata” o peggio “premiata”: ovviamente nessuno di loro è sfiorato dal dubbio che l’applicazione della legge preveda il dovere di salvare le persone e di portarle in luogo sicuro. Ne scriviamo da anni ma non gli entra proprio in testa.
Eppure se ripensate al rumore di fondo sembra che siano state decine le Ong e gli equipaggi condannati per irregolarità durante le operazioni di soccorso, continuando a confondere le accuse con le sentenze, gli articoli con le condanne.
Un fatto è certo: abbiamo assistito in questi ultimi anni a un crescente tentativo di criminalizzazione della solidarietà che ha accompagnato una certa retorica cattivista e se mettiamo in fila i processi imbastiti con i risultati (non) ottenuti sono numeri che fanno spavento.
A aprile 2017 Sea Watch viene accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Procura di Palermo. Nel giugno del 2018 arriva l’archiviazione.
A maggio del 2017 sempre per lo stesso reato vengono indagate e accusate le Ong Open Arms (con la nave Golfo Azzurro) e Jugend Rettet. Anche in questo caso a giugno del 2018 subentra l’archiviazione.
Ad agosto del 2017 le Procure di Catania e di Trapani accusano di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di associazione a delinquere la Ong Jugend Rettet con la nave Iuventa. La nave è sotto sequestro da 43 mesi (43!). Nel 2018 è stata stralciata l’associazione a delinquere.
A marzo 2018 tocca a Open Arms, vengono indagati il capitano e altri 2 membri dell’equipaggio per favoreggiamento immigrazione clandestina (a Ragusa) e associazione a delinquere (a Catania). Nave sequestrata e poi dissequestrata. Indagine archiviata a Catania nel maggio del 2019.
A novembre 2018 tocca a MSF/SOS Med (con la nave Aquarius) accusata di traffico illecito di rifiuti a Catania.
A gennaio 2019 Sea-Watch (con la nave Sea-Watch 3) viene accusata di favoreggiamento immigrazione clandestina. Archiviata.
Marzo 2019: la Ong Mediterranea (con la nave Mare Jonio) viene accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e disobbedienza a ordine militare. Nave sequestrata. Com’è finita? Archiviazione.
Maggio 2019: sempre Ong Mediterranea con la loro Mare Jonio, sempre la solita accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
A maggio del 2019 viene accusata anche Sea-Watch (Sea-Watch 3) sempre per lo stesso reato.
A giugno 2019 Sea-Watch (Sea-Watch 3) viene accusata di nuovo. È il processo archiviato ieri.
A luglio 2019 tocca a Mediterranea (nave Alex): nave sequestrata a luglio e dissequestrata a febbraio dell’anno successivo.
Ad agosto del 2019 tocca a Open Arms: accusata di rifiuto e omissione di atti d’ufficio. Sequestro della nave e poi dissequestro.
A settembre 2019 tocca a Mediterranea (Mare Jonio) e Mission Lifeline (Eleonore): navi sequestrate e dissequestrate. Accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Poi ci sono 6 (6!) fermi amministrativi senza nessuna accusa penale.
Poi c’è la vicenda della Mare Jonio a marzo del 2021 con l’accusa di favoreggiamento immigrazione clandestina e pagamento di 125.000 euro per prendere a bordo migranti da Maersk Etienne (Procura di Ragusa).
Condanne? Nessuna. Dal 2017 sono state almeno 20 le inchieste contro Ong: 8 archiviazioni. 2 rinvii a giudizio. Nessuna condanna.
Ognuno può trarre le sue conclusioni.
Buon giovedì.
(grazie a Ispi per la raccolta dei dati)