La nuova puntata di "Razzismo inconsapevole", rubrica a cura di Gabriella Nobile, fondatrice dell’associazione Mamme per la pelle

Ciao Gabriella, mi chiamo Elisa e ho 31 anni. Sono nata in Italia da genitori camerunensi che hanno scelto il nostro Paese perché 40 anni fa era pieno di opportunità per i giovani, anche quelli neri.
Mio padre ha subito avviato una attività di import export che ha avuto molto successo e mia mamma, prima di avere noi figli, lo aiutava con la contabilità.
Ho avuto una vita molto tranquilla, piena di amore e tantissimi amici di ogni etnia.
Il mio quartiere era famoso per essere una babele dalle mille sfumature e religioni.
Grazie al cielo siamo cresciuti nel benessere e con l’idea di poter essere liberi di scegliere il lavoro che più si avvicinava alla nostra indole.
Questo mi hanno insegnato i miei genitori, non abbandonare mai i tuoi sogni, tu puoi essere quello che vuoi, dove vuoi.
Peccato che tre anni fa le cose in Italia siano diventate esplosive ed improvvisamente, anche loro, sempre amati dalla comunità, hanno iniziato ad avere problemi e a subire continui atti di razzismo.
Dopo aver conseguito la laurea in filosofia ho deciso di dedicarmi alla mia grande passione, il cinema e il teatro. Ho fatto una scuola di recitazione a Londra e una Roma, ho partecipato a molte serie tv francesi, inglesi e una americana ma nel mio Paese, nella mia Italia non ho mai avuto nessuna possibilità.
Gli unici ruoli che mi hanno offerto negli ultimi anni sono sempre stati gli stessi: prostituta, moglie dello spacciatore, donna delle pulizie, badante.
Questo è quello che la mia pelle suscita nella mente dei registi e di chi produce film, una serie sconfinata di stereotipi e di preconcetti che non rispecchiano più la realtà.
L’Italia di oggi non ha più solo la pelle bianca ma sembra che la nostra televisione non lo voglia ammettere e questo rende più difficile la nostra vita di tutti i giorni.
È arrivato il tempo di contronarrare la pelle nera anche attraverso la finzione. Io devo poter essere chiamata per interpretare il ruolo di una maestra, di una scienziata, di un medico, anche di una semplice mamma che cresce i suoi figli in questa Italia che ci appartiene.
Per i giovani è fondamentale avere una rappresentanza nella quale riconoscersi e i media ci stanno del tutto escludendo e questo purtroppo accade anche quando parlano di noi.
Quante volte abbiamo visto talk show in cui si discuteva di legge sulla cittadinanza o di razzismo o di inclusione senza mai nessuno di diversa etnia che potesse dire la sua.
Sembra che tutti sappiano sempre cosa è giusto dire, cosa ci offende, cosa possiamo o non possiamo fare ma lasciami dire una cosa: non è così, ci dovete ascoltare!
Solo in questo modo ci darete il rispetto e i diritti che ci spettano e forse capirete un po’ di più di come ci sente ad essere continuamente rifiutati o relegati in ruoli sempre negativi.

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Cara Elisa, questa tua lettera mi ha fatto venire in mente un dialogo tra me e mia figlia proprio su questo tema. A lei piacerebbe molto diventare attrice ma l’altro giorno mi ha detto: «Mamma credo che diventerò architetto e costruirò scuole in giro per il mondo. Il mestiere dell’attrice non fa per me perché farei sempre dei ruoli che non mi piacciono solo perché sono nera».
Negli Stati Uniti i nostri figli possono aspirare a diventare presidente e in Italia?
Quello che tu scrivi a proposito della rappresentanza è fondamentale, ed è una lotta che stiamo portando avanti, sperando che prima o poi qualcuno ci ascolterà.
Abbiamo bisogno di vedere giornalisti, politici, attrici in ruoli importanti, magistrati, presentatori di diverse etnie. I nostri figli devono potersi riconoscere e avere pensieri aspirazionali da figure diverse dal solito stereotipo. Mi auguro di vederti presto in una fiction della Rai nel ruolo che più ti confà, non mollare!

Gabriella Nobile è fondatrice dell’associazione Mamme per la pelle. Ha scritto il libro “I miei figli spiegati a un razzista”, edito da Feltrinelli con la prefazione di Liliana Segre


L’articolo è tratto da Left del 4-10 giugno 2021

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