Oltre tre miliardi di euro annui di buoni motivi già sarebbero più che sufficienti, in una economia scricchiolante ben prima della pandemia e tendente a tagliare il welfare piuttosto che i privilegi ecclesiastici, per poter dire che sarebbe davvero ora di abolire il Concordato. Un miliardo dall’8permille, soprattutto grazie al meccanismo perverso delle quote inespresse, ancora di più per lo stipendio degli insegnanti di religione nella scuola pubblica, scelti dal vescovo ma pagati da tutti noi, ai quali vanno aggiunti esenzioni fiscali e doganali nonché l’obbligo a carico dello Stato di garantire la sicurezza tra le mura del Vaticano (altro che guardie svizzere).
Tutto per il Concordato. Quello che proprio in questi giorni è tornato alla ribalta perché invocato contro il Ddl Zan dal Vaticano come trattato internazionale, natura giuridica peraltro sostenuta dalla nostra stessa Consulta nell’atto di dichiarare impossibile la sua sottoposizione a referendum abrogativo ex art. 75 Cost. Quel figlio diretto dei fascisti patti Lateranensi del 1929, stipulati il giorno della supposta apparizione della madonna di Lourdes e nominati nella…
* Illustrazione di Chiara Melchionna
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