Pochi giorni sono bastati per avere conferma che le conseguenze dello sblocco dei licenziamenti sui lavoratori saranno pesantissime. Per questo è ancor di più urgente un nuovo sistema di tutele. Una riforma che integri ammortizzatori, reinserimento al lavoro, formazione continua e strumenti per il ricambio generazionale

Ho dichiarato in tempi non sospetti che la decisione del governo Draghi di sbloccare i licenziamenti a fine giugno si sarebbe rivelata un errore non privo di pesanti conseguenze. E così è avvenuto: ad approfittarne sono state, per prime, le multinazionali. Non aver preso in considerazione la proposta, sensata, del ministro Orlando di prolungare il blocco fino a tutto agosto, ha enormemente indebolito la tutela del lavoro e messo a rischio i più fragili. Avrebbe avuto senso fare prima la riforma degli ammortizzatori sociali e, soltanto dopo, sbloccare i licenziamenti. Inoltre, il costo dell’operazione, quella di erogare la Cassa Covid a luglio e agosto di pari passo con il prolungamento del blocco, avrebbe comportato un costo inferiore al miliardo di euro, considerati gli attuali andamenti della Cassa integrazione. Sarebbe stata una operazione encomiabile sotto il profilo sociale e compatibile sotto quello economico. Una scelta che avrebbe fatto sentire più sicuri i lavoratori i quali, invece, in molte aziende sono colpiti dai licenziamenti. Dove sta la tanto invocata “coesione sociale” che dovrebbe caratterizzare la transizione ecologico-digitale-infrastrutturale sospinta dalle enormi risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza?

In questa situazione è ormai chiaro quanto fondamentale sia una profonda revisione degli ammortizzatori sociali, riforma che il ministro del Lavoro sta predisponendo e che dovrebbe vedere la luce prima della fine dell’estate. Dal nostro punto di vista, accanto alla necessità di garantire un più avanzato sistema di tutele “passive” (misure di sostegno del reddito universali in caso di disoccupazione involontaria e in costanza di rapporto di lavoro a fronte di un momentaneo calo di attività), è necessario rispondere all’esigenza, delle imprese e dei lavoratori, di…


L’articolo prosegue su Left del 30 luglio – 5 agosto 2021

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