Il presidente appoggia la nomina di un pastore presbiteriano alla Corte suprema. Assestando così un altro colpo all’idea di Stato laico difeso dai movimenti sociali, ma combattuto da ogni schieramento politico timoroso di perdere i voti dell’elettorato cristiano evangelico

La prefazione della Costituzione brasiliana recita che è stata promulgata da un’Assemblea riunita «sotto la protezione di Dio». L’art. 5 sancisce il rispetto universale delle religioni e dei culti «nella misura della legalità»; l’art. 150 concede l’immunità fiscale per i templi religiosi; l’articolo 210 stabilisce l’obbligatorietà delle materie religiose nella scuola elementare e l’articolo 226 gli effetti civili del matrimonio religioso.

Il 18 agosto scorso, il presidente Bolsonaro ha appoggiato la nomina di André Luiz de Almeida Mendonça, avvocato e pastore presbiteriano, per il seggio vacante nella Corte suprema (Stf) sin da luglio. Ora la conferma del nuovo membro della Corte suprema dipenderà dall’approvazione della Comissão de constituição e justiça (Ccj) e, successivamente, dal voto favorevole di almeno 41 senatori. Si deve risalire al 1894 per ritrovare l’ultimo caso in cui un nome scelto dal presidente della Repubblica per la Corte suprema venisse respinto.

Non ci si deve invece spostare nel tempo, ma solo di latitudine per ritrovare un esempio similare, in cui Donald Trump scelse la giurista cattolica ortodossa Amy Coney Barrett per la Corte suprema. Bolsonaro con questa azione assesta un altro colpo all’idea di Stato laico difeso dai movimenti sociali, ma combattuto da ogni schieramento politico timoroso di perdere i voti dell’elettorato cristiano evangelico.

Introducendo nella Corte suprema un fanatico religioso come Mendonça, per il quale non è possibile «inchinarsi a nessun potere se non a quello di Dio», Bolsonaro vuole emulare l’idolo Trump e lo fa non solo nelle parole, ma nei fatti. A parole Bolsonaro lo aveva già fatto nel 2019 davanti al corpo diplomatico di entrambi i Paesi all’Assemblea generale dell’Onu, quando dichiarò quel “I love you” a Trump che sarebbe andato ben oltre le sconfitte elettorali dell’amato omologo.
Il 9 aprile 2021, Mendonça…

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L’autrice: Claudiléia Lemes Dias è scrittrice e avvocata specializzata in Tutela internazionale dei diritti umani e in Mediazione familiare. Ha da poco pubblicato per Dissensi “Fascismo tropicale. Il Brasile tra estrema destra e Covid-19″


L’articolo prosegue su Left del 17-23 settembre 2021

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