L’analisi dei testi letterari scritti in contesti di crisi sociali e politiche può contribuire a prevedere lo scoppio dei conflitti. È la tesi di un gruppo di lavoro dell’università di Tubinga guidato dal professor Jürgen Wertheimer che ha creato il progetto Cassandra

L’università di Tubinga non è ricordata solo per aver formato menti del calibro del filosofo Hegel e del poeta Hölderlin. Il campus universitario della piccola cittadina tedesca a 35 km da Stoccarda è infatti salito di nuovo agli onori della cronaca per essere la culla del “progetto Cassandra”, il cui scopo è quello di prevedere conflitti attraverso l’analisi di testi letterari.

Come la sacerdotessa Cassandra aveva previsto l’arrivo del cavallo, al cui interno c’erano i greci che avrebbero espugnato la città di Troia, il team di accademici afferma di aver previsto, mediante la disamina di diversi libri, il conflitto in Azerbaijan e le proteste che in Algeria hanno portato alle dimissioni del presidente Bouteflika.

Una affermazione che sembra il parto fantasioso di uno sceneggiatore capace di intrecciare mitologia e fantascienza, ma che in realtà ha destato l’interesse perfino dell’allora ministro della Difesa tedesco, Ursula von der Leyen (che oggi da presidente della Commissione Ue parla di esercito comune europeo), che ha deciso di investire sul progetto e di finanziarlo.

A capo del gruppo di lavoro, che dal 2017 al 2019 ha collaborato a stretto contatto con i militari tedeschi, c’è il professor Jürgen Wertheimer, che ha preso parte alla dodicesima edizione del Festival della diplomazia a Roma (fino al 22 ottobre). Nel corso di una interessante sessione, Wertheimer si è confrontato con analisti politici ed esperti su come prevenire i conflitti e fare previsioni in politica estera.

Alla base delle tesi del professore di Tubinga, una constatazione: «Precedenti approcci di ricerca hanno già notato l’importanza del…


L’articolo prosegue su Left dell’15-21 ottobre 2021

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