C’è un passo dell’ultimo rapporto Censis che sembra essere sfuggito ai draghisti, dice: «…il nostro Paese non può essere intrappolato in parole tanto rassicuranti, quanto povere di significato, utili a enfatizzare un impegno generico di programmazione, ma difficilmente capaci di riconnettere la società in un partecipe desiderio di ricostruzione… Tutti avvertono, invece, che per rimettere in cammino l’economia e risaldare la società occorrono interventi concreti e in profondità, che il puro gioco di controllo e mediazione delle variabili sociali è fuori dal tempo».
L’Italia è il Paese con il tasso d’occupazione tra i più bassi d’Europa. L’unico in Ue dove i lavoratori guadagnano meno di 30 anni fa. Questo deve essere sfuggito alla narrazione imperante. L’Italia è il Paese con la maggioranza di donne tra i disoccupati, qui dove i giovani non studiano e non lavorano. E dove almeno 100mila giovani ogni anno se ne vanno invece all’estero per trovare un lavoro dignitoso. L’Italia è il Paese del precariato raccontato come eccitante campo di sfida in cui chi non riesce è semplicemente un perdente che se la deve prendere con se stesso. L’Italia è il Paese dove solo 13 bambini su 100 al Sud trovano un asilo pubblico. L’Italia è il Paese in cui aumentano i poveri che si cibano alle mense o che vivono con gli scarti. È il Paese in cui la patrimoniale ogni volta solleva un vespaio e viene respinta con sdegno dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Poi Draghi promette un contributo di solidarietà che invece non arriva per il voto contrario del centrodestra.
L’Italia è il Paese che non riesce a trovare un freno alle delocalizzazioni selvagge mentre qualcuno propone di diventare come certi Paesi senza diritti e con salari da fame per essere più “attrattivi”. L’Italia è un Paese da mettersi le mani sui capelli ogni volta che si ipotizza quali saranno le pensioni per i giovani che stanno cominciando a lavorare ora ed è quel Paese in cui perfino ammalarsi diventa un costo. L’Italia è quel Paese in cui si parla di transizione ecologica continuando a pubblicizzare il nucleare e non si capisce chi e come potrà trovare un futuro nei nuovi mestieri dedicati all’ambiente. L’Italia è quel Paese in cui frequentare le università è un privilegio ben caro. L’Italia è quel Paese in cui il grado d’istruzione è tra i più bassi d’Europa e si discute se la Terra è piatta in prima serata televisiva.
L’Italia è quel Paese in cui si chiede di sognare facendo il rider che, vedrai, ti farà diventare milionario, dove per un giovane con contratti precari è un’illusione farsi una famiglia (tradizionale o meno) ed è quasi impossibile riuscire ad accedere a un mutuo per un casa. L’Italia è il Paese in cui non si riesce a porre un freno a coloro che vivono di rendite su beni pubblici.
In tutto questo in Italia arrivano una pioggia di miliardi che verranno gestiti da una maggioranza che non esiste, solo di comodo, e da un presidente del Consiglio che vorrebbe limitarsi a fare le somme e le sottrazioni.
In questo Paese vi stupisce uno sciopero generale? La luna di miele si è consumata, la festa è finita e quelle parole del rapporto Censis suonano come un cupo ammonimento da intendere velocemente.
Buon giovedì.
Nella foto: Matteo Salvini e Massimo Giletti, “L’Arena” 1 novembre 2015
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