E noi come stronzi rimanemmo a guardare è il titolo del nuovo film di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, incentrato sui temi della dittatura algoritmica e dedicato ai rider, la categoria sottoposta più di tutte a questo ambiguo potere. Ma questo titolo non è solo fantasia, è la triste realtà che si prospetta se non si agisce al più presto per arginare lo strapotere degli algoritmi e delle piattaforme private che ne fanno uso indiscriminatamente per creare dal nulla i loro grandi profitti. Basti pensare al successo dei social network come Facebook o Instagram, fondati appunto sugli algoritmi, che nel tempo non hanno solo incrementato i loro utenti e quindi i loro guadagni derivati dall’acquisizione dei dati personali, ma sono presenti nella nostra vita al punto di condizionarla in maniera potenzialmente totalitaria – aspettando il metaverso.
Ora qualcosa per i rider italiani potrebbe cambiare. Come abbiamo letto nelle pagine precedenti la Commissione europea ha proposto una serie di misure per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti delle piattaforme digitali, a partire dalla possibilità di essere assunti come dipendenti. Tra le novità che verrebbero introdotte con le nuove norme c’è anche la protezione dei lavoratori per quanto riguarda l’uso della gestione algoritmica – ossia di quei sistemi automatizzati che affiancano o sostituiscono la presenza umana sul luogo di lavoro – garantendo il monitoraggio umano del rispetto delle condizioni occupazionali e conferendo il diritto di contestare le decisioni dell’algoritmo.
In questo senso la proposta è una potenziale svolta anche per l’Italia. Ma c’è un ma. Potrebbero passare alcuni anni prima che in Italia la legge venga implementata: dopo la discussione al Parlamento europeo e l’approvazione del Consiglio europeo, ogni Stato membro avrà due anni di tempo per approvare una legge conforme. Un arco di tempo potenzialmente ampio. In Italia, come un po’ ovunque, c’è il bisogno urgente di attuare leggi che possano arginare lo strapotere contrattuale delle mega-aziende come per esempio quelle dominanti nell’ambito del food-delivery: Glovo e Deliveroo, solo per citare le più famose. E forse questa è la volta buona.
Non a caso dalle piattaforme pare sia già partita un’intensa attività di…
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