A gennaio il candidato del centrodestra per il Quirinale, Silvio Berlusconi, avrà diversi appuntamenti in tribunale come imputato. Un Capo di Stato condannato e con processi in corso sarebbe una prima volta per l'Italia. E forse primeggerebbe anche per vergogna

L’agenda di gennaio di Silvio Berlusconi l’hanno messa in fila su Repubblica i giornalisti Giuliano Foschini e Fabio Tonacci ed è utilissima per tastare lo spessore del candidato del centrodestra al Quirinale che molti trattano come se fosse davvero un’ipotesi non offensiva e scellerata.

«Il 19, cinque giorni prima che i Grandi elettori si riuniscano in Parlamento, a Milano si tiene l’udienza del processo Ruby ter: il Cavaliere è alla sbarra insieme ad altre 28 persone per corruzione in atti giudiziari e induzione alla falsa testimonianza. Il 21 gennaio i suoi avvocati si devono spostare a Bari per l’udienza sul caso Tarantini dove – particolare non secondario – la presidenza del Consiglio si è costituita contro di lui. Il 26 gennaio, a urne presidenziali probabilmente ancora aperte, li vedremo tornare in fretta a Milano di nuovo per il Ruby ter».

A questo si aggiunge (vale la pena ricordarlo) una condanna definitiva per frode fiscale (2013, vicenda diritti Mediaset). Un Presidente della Repubblica condannato e con processi in corso sarebbe una prima volta per l’Italia. E forse primeggerebbe anche per vergogna.

Il fatto che all’interno del centrodestra non si accorgano dell’oscenità di essere qui ancora a discutere di Berlusconi al Quirinale non stupisce: quei partiti, come i molti collaboratori e dipendenti delle aziende di Berlusconi, leccano il capo senza il quale non esisterebbero, non sarebbero mai esistiti. La gratitudine sconsiderata verso il padrone è l’unico elemento che gli viene richiesto.

Ciò che atterrisce è la schiera di commentatori (alcuni che si autodefiniscono perfino progressisti) che per apparire all’altezza della normalizzazione di quest’epoca vogliono convincerci che Berlusconi sia potabile. Qui non è un problema di destra e di sinistra (il Presidente della Repubblica si elegge con la maggioranza che c’è in Parlamento, piaccia o non piaccia) ma si tratta di avere rispetto per le figure dello Stato.

Non fa nemmeno paura Berlusconi in quanto Berlusconi candidato. Non ce la farà. A fare paura è questa “bocca buona” che molti esibiscono con grande fervore. Se diventa commestibile Berlusconi pensate con che papille potranno scegliere la futura classe dirigente.

Buon giovedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.