A rischio migliaia di richieste di cittadinanza che hanno tutte le carte in regola per andare a buon fine

Come fa uno straniero a diventare italiano? Il dibattito politico ci ha abituato ad usare bizzarre formule latine, e così tutti sappiamo che esistono lo ius sanguinis e lo ius soli: nel primo caso, è italiano chi è figlio di genitori italiani, mentre nel secondo ottiene la nazionalità chi nasce sul suolo italico. Il problema è che queste due formule ci dicono ben poco sui meccanismi più diffusi di acquisizione della cittadinanza.

Secondo una ricerca di Salvatore Strozza, Cinzia Conti ed Enrico Tucci (Nuovi cittadini, Il Mulino 2021), il 60% degli stranieri divenuti italiani ha ottenuto la nazionalità con meccanismi che non hanno nulla a che fare con queste formulette: si tratta infatti di persone che hanno presentato domanda di “naturalizzazione”, cioè hanno chiesto la cittadinanza o perché erano coniugi di cittadini italiani, o perché erano residenti sul territorio nazionale da almeno dieci anni. Ecco uno strano paradosso: la politica discute da anni di cittadinanza, ma il principale meccanismo con cui si diventa italiani non è quasi mai oggetto di dibattito.

Una cittadinanza «discrezionale»
Eppure, ci sono oggi decine di migliaia di immigrati stranieri che hanno chiesto o stanno chiedendo la naturalizzazione, e che per districarsi nel labirinto burocratico delle relative procedure mobilitano avvocati, sportelli legali, uffici sindacali e commercialisti. E, sul versante opposto, ci sono centinaia di funzionari – nelle prefetture e al ministero dell’Interno – che valutano le domande, e decidono se…


L’inchiesta prosegue su Left del 21-27 gennaio 2022 

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