Un’indagine di The Independent in collaborazione con Lighthouse Reports lo dice chiaro e tondo: i residenti ucraini di origine africana che hanno attraversato il confine per sfuggire alla guerra sono stati rinchiusi in centri per l’immigrazione, alcuni di loro si trovano lì da diverse settimane.
Almeno quattro studenti fuggiti dall’invasione di Vladimir Putin sono detenuti in una struttura di detenzione a lungo termine di Lesznowola, un villaggio a 40 km dalla capitale polacca Varsavia, con pochi mezzi di comunicazione con il mondo esterno e senza consulenza legale. Uno di loro ha detto di essere stato fermato dai funzionari mentre attraversavano il confine e di non aver avuto “scelta”: ha dovuto di firmare un documento che non comprendeva prima di essere trasferito al campo. Un uomo nigeriano attualmente detenuto ha detto di essere “spaventato” per quello che gli accadrà dopo essere stato trattenuto nella struttura per più di tre settimane.
La polizia di frontiera polacca ha confermato che 52 cittadini di Paesi terzi fuggiti dall’Ucraina sono attualmente detenuti in centri di detenzione in Polonia. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha affermato di essere a conoscenza di altre tre strutture in Polonia dove sono detenute persone non ucraine fuggite dalla guerra. Uno studente nigeriano fuggito dall’invasione russa sarebbe stato detenuto in Estonia dopo essersi recato nel Paese per raggiungere i parenti e ora è minacciato di espulsione.
Maria Arena, presidente della commissione per i diritti umani del parlamento Ue, ha dichiarato: «Gli studenti internazionali in Ucraina, così come gli ucraini, sono a rischio e rischiano la vita nel Paese. La detenzione, l’espulsione o qualsiasi altra misura che non garantisca loro protezione non è accettabile».
Jeff Crisp, ex capo della politica, dello sviluppo e della valutazione dell’Unhcr, ha affermato che è «chiaramente insoddisfacente e discriminatorio» che cittadini di Paesi terzi fuggiti dall’Ucraina vengano trattenuti nei centri di detenzione negli Stati dell’Ue. Ha aggiunto: «Dovrebbero essere rilasciati immediatamente e trattati alla pari con tutti gli altri che sono stati costretti a lasciare l’Ucraina».
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi ha avvertito questa settimana che, sebbene sia soddisfatto dal sostegno dei Paesi che accolgono i rifugiati ucraini, molte minoranze – spesso stranieri che vi hanno studiato o lavorato – hanno descritto un’esperienza molto diversa. «Abbiamo anche testimoniato una pessima realtà: alcuni neri in fuga dall’Ucraina – e altre guerre e conflitti in tutto il mondo – non hanno ricevuto lo stesso trattamento dei rifugiati ucraini», ha spiegato.
Se ne parla ormai da settimane. Intanto il razzismo continua. Aiutare tutti, ma proprio tutti: questo è il dovere.
Buon venerdì.
Nella foto: profughi al confine con la Polonia, Medyka, 1 marzo 2022