Il Senato ha approvato in via definitiva un disegno di legge che istituisce la Giornata della memoria degli Alpini. Iniziativa in sé commendevole, visto che quello degli Alpini è non solo probabilmente il miglior corpo di fanteria di montagna al mondo, ma anche una comunità di rilievo non solo militare ma anche civile, un mondo di valori, di coraggio, di solidarietà, di attenzione all’ambiente, in montagna e non solo.
Ma c’è un problema. È stato scelto come “giorno della memoria” degli Alpini il 26 gennaio. Data che pone almeno due gravi interrogativi.
L’iniziativa parlamentare è stata ovviamente della destra, segnatamente di ambienti revisionisti e cripto-fascisti. Ma è il contesto, in cui l’operazione è potuta riuscire a rendere in modo plastico e deprimente i sensi della miseria di una classe politica, tutta ignoranza, ignavia, insensibilità, irresponsabilità, revisionismo strisciante. Inevitabile il finale unanimismo “sordo e grigio”.
Inutile dire che…
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