Sono i numeri che raccontano come e dove viviamo. All’inizio del 2022 – sembra trascorsa un’era geologica – ci dicevano che un miliardo di esseri umani nel Pianeta muore letteralmente di fame. E ancora, ci spiegano che 270milioni di persone sono state costrette a lasciare la propria casa, la propria storia, per tentare di avere un futuro migliore altrove. Due miliardi di uomini e donne non hanno accesso all’acqua, centinaia di milioni di bambini non possono in alcun modo andare a scuola. Questo perché quasi metà della popolazione mondiale vive con meno 5,5 dollari al giorno. Intanto, però, nel 2021 abbiamo speso 2mila miliardi di dollari in armi.
Numeri, dati, che rappresentano diritti mancati, ignorati, assenti. Cifre che disegnano ingiustizie e raccontano quale sia la “benzina” che alimenta le trentaquattro guerre nel mondo. Perché sono trentaquattro i luoghi in cui si combatte fra eserciti di Paesi nemici, oppure si lotta fra milizie irregolari e eserciti nazionali per la contesa del potere o, infine, sono situazioni in cui la guerra è ferma solo perché una forza militare terza – ad esempio i Caschi blu dell’Onu – garantiscono la non belligeranza. A tutto questo dobbiamo aggiungere una quindicina di aree di crisi accesa, non ancora diventata guerra.
Sono questi i numeri che fotografano il Pianeta, in questa tarda primavera del 2022. E se la nostra attenzione è concentrata sull’…
* L’autore: Raffaele Crocco è giornalista, saggista e direttore responsabile de L’Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo. Maggiori info su: www.atlanteguerre.it. In alto, un’infografica aggiornata a giugno 2021, tratta dall’Atlante (Terra nuova edizioni)
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