Vita e destino, capolavoro del giornalista e scrittore ucraino di famiglia ebraica Vasilij Grossman, pur raccontando le vicende del conflitto tra Urss e Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale, è in grado di illuminare le nostre coscienze e il nostro presente

Vita e destino di Vasilij Grossman è uno dei più grandi romanzi del Novecento. In lingua russa, ma in assoluto. Secondo volume della dilogia sulla battaglia di Stalingrado, di cui Grossman fu protagonista anche come corrispondente di guerra, Vita e destino è una riflessione sul 900 in genere, sul secolo dei campi (di detenzione e sterminio) e del totalitarismo. Su nazismo e comunismo.

Nato in Ucraina, studi a Kiev, lavoro da ingegnere nelle miniere del Donbass, Grossman era di origini ebraiche. Tanti fili legano la sua vicenda alla guerra in corso oggi nell’Europa dell’Est. In Vita e destino pubblica una struggente lettera della madre scritta nel “ghetto ebraico” della città ucraina di residenza, immediatamente prima di essere razziata dagli invasori e avviata a scomparire in un lager.

Meritano di essere citati alcuni passi perché illuminano le nostre coscienze ma anche il nostro presente, quella guerra in Ucraina che…

L’articolo prosegue su Left del 20 maggio 2022 

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