Tra chi si trova a combattere in trincea, tra vittime e carnefici, c’è anche chi vorrebbe tanto non imbracciare un’arma. Ma il mondo del dissenso e dei disertori viene inghiottito dal silenzio mediatico in questi mesi di dizionario bellico

Nord Europa, località segreta, a chilometri di distanza da Rambzan Kadyrov e dai padroni della Cecenia. Abubakar Yangulbaev è il nemico numero uno della dittatura cecena. Lui e la sua famiglia si sono esposti a più riprese contro il sistema di violenza del suo Paese. Abubakar è un giovane avvocato per i diritti umani, è scappato dal suo Paese perché nemico giurato del presidentissimo Kadyrov, alleato fedele di Vladimir Putin. Abubakar è un oppositore di famiglia, perché anche suo padre e suo fratello sono pubblicamente nemici del dittatore ceceno. Il papà è stato giudice di spicco in Cecenia. A rimanere nel Paese è rimasta solo la mamma. È stata arrestata anche lei, ostaggio della dittatura. «Quando con mio padre e mio fratello fummo condotti nella villa di Kadyrov fummo picchiati, poi lui in persona ci ordinò di leccare il sangue a terra. Questo è il regime di terrore che spetta a chi si oppone a lui».

A Groznyj, capitale cecena, una manifestazione governativa ha visto bruciare i ritratti di tutta la famiglia Yangulbaev, stigmatizzati da tutti come nemici del popolo. «Fare opposizione è impossibile» racconta Abubakar. «Vivo qui, braccato, cambio casa ogni settimana, non posso invitare amici, incontrare familiari, è una vita clandestina non per mia scelta. Dall’estero provo a monitorare la rete degli oppositori di Kadyrov. In Cecenia in molti vorrebbero opporsi alla guerra di Putin, che noi ceceni invece stiamo sostenendo militarmente. Molti dei miei coetanei stanno morendo in guerra in Ucraina occupando città che non meritano questo. Ma come ti opponi alla chiamata alle armi? I morti ceceni in questa guerra il governo non li comunica. Non ci sono dati ufficiali. Così li ricostruiamo noi, con segnalazioni che arrivano dalle famiglie, dagli amici».  Abubakar in queste settimane sta ricevendo attacchi pubblici direttamente da Kadyrov, che ordina a tutti i ceceni di cercare gli oppositori politici. Abubakar tramite i suoi legali ha deciso di proporre al regime uno scambio. Lui rientra in Cecenia in cambio del rilascio della madre, consapevole d’imboscate. 

Il telefono squilla, un altro morto del…

 

 

Il reportage prosegue su Left del 17 giugno 2022 

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