Tra Ottocento e Novecento si sviluppò un pensiero rivoluzionario sull’identità femminile. E a partire dal significato di “amore”, venne lanciata una sfida al potere patriarcale di cui fu protagonista Aleksandra Kollontaj
Alla fine dell’Ottocento, sull’onda lunga delle correnti rivoluzionarie della prima metà del secolo, le donne entrano di prepotenza nella storia e diventano protagoniste di nuove realtà culturali e politiche. Combattenti solitarie come Olympe De Gouges o Mary Wollstonecraft si moltiplicano in un vasto movimento di rivolta contro l’oppressione patriarcale che non cede. Si rivendicano diritti politici e civili uguali a quelli degli uomini, diritto all’istruzione e alla conoscenza; ci si oppone al matrimonio come istituzione che vede la donna prigioniera di condizioni umilianti di possesso e schiavitù. Questo articolo è riservato agli abbonati
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