A Firenze la mostra Fotografe propone l’incontro tra le immagini delle pioniere dell’arte fotografica e quelle delle autrici contemporanee. Il fil rouge è il coraggio di rappresentare e di sperimentare

Un concertato di visioni che ha per protagonista lo sguardo femminile, variamente declinato e altamente spregiudicato. Si dipana fino al 2 ottobre a Firenze, fra Villa Bardini e il Forte di Belvedere, un interessante percorso che esplora il carattere formale, l’audacia sperimentale, il contributo artistico e la dimensione storica dell’essere Fotografe, ieri e oggi, mettendo in rapporto, o come oggi si usa dire in “dialogo”, lungo un unico itinerario che a volte stride, altre collide, altre ancora forse disorienta, altre infine partecipa incrociando le traiettorie, come disposto in una sismica camera degli specchi, vecchie tracce risalenti agli albori di un mezzo che alla metà dell’Ottocento muoveva i primi passi in “vista” di una rivoluzionaria paternità del concetto stesso di realismo, a un intrigo di combinazioni e palinsesti contemporanei dettati dalle moderne apparecchiature tecniche.

Questo articolo è riservato agli abbonati

Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivista
Se sei già abbonato effettua il login