I partiti non hanno compreso che tutela dell’ambiente e transizione ecologica sono temi connessi tra loro. I Fridays for future con la loro “Agenda climatica” lanciano una sfida alla politica povera di idee e di visione del futuro
L'estate che si è appena chiusa ha messo in luce ancora una volta una verità ormai indiscutibile: la nostra casa è in fiamme. Il Pianeta su cui abbiamo vissuto per oltre 200mila anni non è più lo stesso e il clima sta cambiando a velocità impressionante.
Per comprendere bene quello che è successo proviamo a mettere in fila alcuni dati: il primo riguarda l’acqua. Nei primi sei mesi del 2022 l’Italia ha registrato un drammatico deficit di precipitazioni, che si sono dimezzate rispetto ai valori medi del periodo (addirittura -52% nel Nord Italia). Per rendersene conto basta purtroppo passeggiare lungo i nostri fiumi (o “dentro” al letto asciutto del Po, come hanno fatto alcuni attivisti per il clima), la cui capienza è molto al di sotto dei livelli normali. Oltre alla siccità, questo primo semestre ha fatto registrare anche un altro record inquietante: quello della temperatura. Sono stati infatti i sei mesi più caldi dal 1800 e a giugno l’anomalia termica ha toccato i +2,88 gradi rispetto ai valori medi.
Questo articolo è riservato agli abbonati
Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivista
Se sei già abbonato effettua il login