Ieri uno degli argomenti più dibattuti, protagonista assoluto della maratona televisiva, erano dei mazzi di fiori che non sapevamo se Silvio Berlusconi avesse con sé per omaggiare Giorgia Meloni in occasione del loro incontro a Roma, in via della Scrofa. Quell’incontro è stato la traccia dei media di ieri e inevitabilmente dei giornali di oggi. Pochissimo spazio, quasi niente, ha avuto invece il singolare ruolo dei figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio, che hanno avuto contatti con la futura presidente del Consiglio in una trattativa che non può non avere interessato anche le aziende di cui i Berlusconi sono intestatari. Il livello politico e il livello imprenditoriale personale si sono mischiati, ancora una volta, in piena fase di costruzione di un governo.
Il giorno precedente si è dibattuto a lungo degli errori ortografici del nuovo ministro Lorenzo Fontana. Che Fontana sia uno degli esponenti più in vista della destra veronese arrivato a uno degli scranni più alti del Parlamento, che Fontana sia in coppia con Ignazio La Russa l’espressione di una destra che non ha nulla a che vedere con il nuovo moderatismo che vorrebbe fingere Giorgia Meloni e che Fontana sia l’interprete di un’enorme inversione politica sul piano internazionale sono state ritenute notizie “vecchie” perché “già date”.
C’è poco accento anche sul fatto che il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo avere solennemente giurato di essere “il presidente di tutti” ieri si sia intrattenuto a Roma in via della Scrofa nella sede del partito di Fratelli d’Italia fino a un secondo prima dell’incontro tra Meloni e Berlusconi e sia ritornato un secondo dopo. Tutto normale per gran parte dei commentatori che un uomo delle istituzioni abbia un ruolo apicale nelle trattative tra partiti.
Tra le notizie che avrebbero dovuto irrompere nel dibattito politico c’è il rapporto della Caritas di ieri che descrive a chiare lettere come nel 2021 in Italia sia ripartito il Pil ma sia contemporaneamente aumentata la povertà. In Italia la ricchezza non si distribuisce. L’odiato Reddito di cittadinanza (che raggiunge 4,7 milioni di persone) raggiunge meno della metà delle persone in povertà. Proprio ieri il leader di Italia viva Matteo Renzi ha sfidato Giorgia Meloni a abolire il Reddito di cittadinanza, spiegandoci che il futuro è il lavoro e “le start-up”.
Scegliere cosa raccontare (e cosa non raccontare) è un atto politico. È una scelta precisa che investe politici, giornalisti e commentatori. La spaccatura talmente ampia e evidente che ormai, ancor prima di verificare se siamo d’accordo con qualcuno, conviene sviluppare la capacità di notare ciò che scegli di non dire. Forse su questo crinale si gioca anche la calante credibilità del centrosinistra italiano che in questi anni ha scelto consapevolmente di non parlare di alcuni temi (per non disturbare chi?) ottenendo l’inevitabile effetto di sembrare, sì, una brava persona ma spesso incapace di cogliere il cuore del presente.
Solo che intanto il presente incombe. Buon martedì.