Un emendamento al disegno di legge in approvazione nel Regno Unito sulla sicurezza online vieta la pubblicazione di immagini che mettono in luce positiva le persone migranti. Una insidia legislativa che presto potrebbe presentarsi anche da noi

Per Melting Pot Fabrizio Urettini racconta ciò che sta avvenendo in Gran Bretagna e di cui qui in Italia nessuno si degna di dare notizia. Con un emendamento al disegno di legge in approvazione nel Regno Unito (l’Online Safety Act, nato per la tutela dei minori online) si vuole allargare il divieto di diffusione di contenuti pedo-pornografici, di terrorismo e anche alle immagini che in qualche modo mettono sotto una “luce positiva” le persone migranti.

Scrive Urettini: «Il nuovo Safety Bill inglese segna, a nostro avviso, un salto di qualità in quell’intreccio fra logica criminalizzante ed efficientismo amministrativo nel perseguire quello che sembra essere diventato l’obiettivo principale delle politiche migratorie di molti paesi occidentali, ossia l’esclusione delle persone in movimento qualificate come indesiderabili. Un processo di criminalizzazione che non solo investe le misure politiche e normative in tema di immigrazione, ma che ora rischia di diventare anche processo mediatico verso l’affermazione di un nuovo diritto penale della sicurezza che, deviato da una connotazione di stampo proibizionistico e preventivo, divora tutti i principi dello Stato di diritto».

Si tratta, di fondo, della stessa stupida teoria che circola dalle nostre parti secondo cui il mondo sarebbe abitato da gente immobile che non si deve vedere mentre tenta di raggiungere salvezza. Ha lo stesso retrogusto amaro della battaglia per liberare il Mar Mediterraneo dalla presenza delle Ong che non solo si permettono di “salvare” ma anche quotidianamente di testimoniare l’attività criminale dell’Unione europea e della cosiddetta Guardia costiera libica. Sono le stesse immagini che in molti vorrebbero sotterrare insieme alle vittime della rotta balcanica.

Urettini, che di professione è art director, lancia un appello: «Coscienti che la deriva securitaria del nuovo Safety Bill, e parola non poteva essere così inappropriata, comporta un pericoloso precedente giuridico da parte di una democrazia matura come quella inglese il cui sistema giuridico viene citato a modello da diversi paesi europei ed extraeuropei, abbiamo deciso di lanciare una “call for artist” chiedendo ad amici e colleghi designer, artisti e fotografi di sede nel Regno Unito e che, come noi, si riconoscono in questa nuova dimensione culturale e spaziale di inviarci un’opera per stimolare un dibattito e chiedere coralmente che l’emendamento venga ritirato».

Ne aggiungiamo un altro: coscienti della deriva securitaria della politica italiana avvisiamo i partiti sedicenti solidali che presto questa insidia legislativa si presenterà anche da noi.

Buon lunedì.

Nella foto: frame dal trailer del docufilm di Vanessa Redgrave Sea Sorrow (2017) sui rifugiati che arrivano in Europa e sugli attivisti britannici per i diritti umani

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.