Mentre in Calabria si recuperano i cadaveri sfranti dal mare, sulla terra sgorgano le lacrime ipocrite. Il mare non uccide, le persone uccidono

Per avere l’idea di cosa sia accaduto ieri a Steccato di Cutro basta andarsi a cercare il video in cui alcuni mezzi delle forze dell’ordine passano a pochi centimetri da una montagna coperta da un lenzuolo. Là sotto ci sono decine di morti, molte donne e molte bambini, che sono la montagnola dell’umido in cui noi buttiamo i nostri errori e nostri orrori.

Numeri ufficiali non ce ne saranno, tranquilli. I numeri ufficiali dei morti nel Mediterraneo sono statistiche che possono sapere esattamente quanti se n’è inghiottiti il mare. I morti si valutano sui racconti dei sopravvissuti – racconti disperati e disperanti – e sui corpi che si disimpigliano e infine galleggiano. Il mare che vomita corpi morti sulla spiaggia dell’Italia mentre il suo governo trattiene le navi che vorrebbero salvare, poi le multa e mentre si accorda con le peggiori autarchie per chiudere i confini è l’incubo che ci meritiamo.

Quella di ieri non è una giornata diversa dalle altre. Il Mediterraneo è un buco mortifero tutti i giorni. Ieri è semplicemente accaduto che anche i peggiori satrapi che governano questo Paese hanno dovuto farci i conti perché il sangue ha sporcato la tranquilla domenica pomeriggio dei loro elettori. «Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole», ha detto ieri Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio di fronte agli accadimenti del mondo, quando non ha il copione scritto dai suoi alleati internazionali, mostra irrimediabilmente tutta la sua ignoranza: l’immigrazione senza regole è quella che marcisce sotto i governi che vorrebbero nascondere l’immigrazione sotto il tappeto. L’immigrazione “senza regole” è figlia dei cretini che vorrebbero fermare la gente che scappa dalla fame e dal piombo sventolando razzismo di bassa lega che non sa (e non vuole sapere) quello che accade da quelle parti del mondo.

Mentre in Calabria si recuperano i cadaveri sfranti dal mare sulla terra sgorgano le lacrime ipocrite. Il mare non uccide, le persone uccidono. I colpevoli di queste morti (come di tutte le morti nel Mediterraneo sono coloro che non hanno capito che senza canali legali l’immigrazione sarà sempre in mano all’illegalità («indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie», ha detto ieri Mattarella). I colpevoli di questi morti sono coloro che hanno interessi (o si disinteressano) di «guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico» in un continente in cui rischiare di morire è l’unica strada per sperare di sopravvivere. I colpevoli di questi morti sono coloro che stringono le mani in Libia di persone che sono ufficiali di polizia di giorno e poi scafisti di notte. I colpevoli di questi morti sono quelli che bloccano le navi che salvano vite con decreti illegali e immorali. I colpevoli di queste morti sono i partiti che non hanno mai avuto la voglia di opporsi, nonostante fingano di essere dalla parte giusta.

I colpevoli siano maledetti. E siano maledetti gli speculatori – cara Giorgia Meloni – dell’immigrazione per riempirsi la pancia di voti. Siano maledetti gli scafisti politici.

Buon lunedì.

 

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.