Ieri qualche sedicente esperto di politica discettava comodo in televisione dicendoci che «le primarie del Partito democratico sono state uno scontro di persone ma mancavano i programmi». È solo uno dei tanti esempi della mostrificazione dei Dem da parte di chi non li ha votati, non aveva intenzione di votarli e confida nella loro distruzione prevedendo di guadagnarci qualche briciola.
Stefano Bonaccini e Elly Schlein si sono affrontati con i programmi. Ora resta da vedere se verrano rispettati ma le linee sono chiare. «Le priorità sono il contrasto a ogni forma di disuguaglianza – ha spiegato appena eletta – il diritto a un lavoro dignitoso, la necessità di affrontare con massima urgenza l’emergenza climatica. Dobbiamo ricostruire fiducia là dove s’è spezzata». Ma vediamo cosa contiene il suo programma per capire come si muoverà nello scenario politico.
Sul lavoro Schlein ha preso le distanze in modo netto dalle politiche di renziana memoria. Secondo Schlein è necessario «voltare nettamente pagina dopo gli errori del Jobs Act e del decreto Poletti sulla facilitazione dei licenziamenti e la liberalizzazione dei contratti a termine». La battaglia è per contrastare la precarietà limitando i contratti a termine, rendendo più conveniente il lavoro stabile, abolendo le forme più precarie come gli stage extracurriculari e gratuiti e regolando i lavoratori delle piattaforme. E insiste sul reddito di cittadinanza: «Non va abolito, va migliorato». E poi rimarca la necessità di una battaglia per il salario minimo. «Saremo quel partito – ha detto – che non si dà pace finché non avremo posto un limite alla precarietà, posto un limite ai contratti a tempo determinato, abolito gli stage gratuiti, lottato per portare a casa il salario minimo. E lo dico già da ora, l’ho detto in queste settimane: ci rivolgeremo a tutte le altre opposizioni per fare questa battaglia insieme, per dire che sotto una certa soglia non è lavoro, è sfruttamento».
Anche sul cambiamento climatico la linea è netta. No al nucleare, maggiori investimenti sulle energie rinnovabili, un piano fiscale eco-friendly, in grado di azzerare progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi e legare le imposte indirette alle emissioni di Co2 e una vera legge sul consumo di suolo. Sulla sanità si promette un maggiore investimento puntando sulla sanità pubblica, potenziando la cura domiciliare e territoriale. Nel suo discorso ha anche parlato di immigrazione: «Proprio oggi (abbiamo) un’altra strage nel mare, davanti a Crotone, che pesa sulle coscienze di chi solo qualche settimana fa ha voluto approvare un decreto che ha la sola finalità di ostacolare i salvataggi in mare, quando invece ci vorrebbero vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi europei e ci vorrebbe una Mare Nostrum europea. Una missione umanitaria per il soccorso in mare».
Idee chiare sul fisco: «il sistema fiscale italiano deve diventare più chiaro, comprensibile e semplice. In una riforma fiscale complessiva e progressiva anche il tema dei grandi patrimoni deve essere affrontato in un’ottica redistributiva, a partire dall’allineamento della tassa sulle donazioni e successioni al livello degli altri grandi Paesi europei». Poi ci sono i diritti, su cui Schlein ha sempre avuto una barra dritta e un’idea chiara.
Di punti programmatici ce ne sono, eccome. E sono i punti programmatici comuni a molti esponenti della socialdemocrazia in Europa, niente di mostruosamente radicale come vorrebbe far credere qualcuno. Resta da vedere se Schlein riuscirà a compiere ciò che ha in mente. Ma i punti ci sono, eccome. E il suo avversario Stefano Bonaccini, con grande senso di responsabilità e delle istituzioni, si è messo a disposizione.
Buon martedì.
Nella foto: Elly Schlein frame del video del discorso dopo la vittoria alle primarie Pd